Svizzera Sdoganamento già a 150 franchi, Stalder: «Ecco perché è una presa in giro»

phi

15.11.2023

La frontiera a Sezegnin, a Ginevra (immagine simbolica).
La frontiera a Sezegnin, a Ginevra (immagine simbolica).
Keystone

Il possibile dimezzamento del limite di esenzione fiscale a 150 franchi per chi fa spesa all'estero è fonte di preoccupazione per le organizzazioni svizzere che tutelano i consumatori. Secondo loro, questo non rallenterà il turismo dello shopping: porterà solo a un aumento della burocrazia.

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Hai fretta? blue News riassume per te

  • La ministra delle Finanze Karin Keller Sutter vuole ridurre il limite di esenzione fiscale per chi fa spesa all'estero, portandolo da 300 a 150 franchi.
  • La Fondazione per la protezione dei consumatori (SKS), attiva nella svizzera tedesca, teme che questo creerebbe una «burocrazia mostruosa» alla dogana.
  • «Nel peggiore dei casi», il cambiamento porterebbe a un aumento del traffico, perché i consumatori dovrebbero recarsi all'estero più spesso.
  • Secondo uno studio, l'abbassamento della soglia di esenzione fiscale a 50 franchi garantirebbe la permanenza nel Paese di 2,27 miliardi.

Il piano della ministra delle Finanze Karin Keller Sutter di dimezzare il limite di esenzione fiscale per i turisti dello shopping sta facendo scalpore.

Sara Stalder, della Fondazione per la protezione dei consumatori (SKS), attiva nella svizzera tedesca, ritiene che il cambiamento, invece di rallentare il fenomeno, comporterebbe un notevole aumento del lavoro amministrativo alle dogane.

«La misura è una presa in giro», dice Stalder a 20 Minuten, «creerà solo una burocrazia mostruosa». La fuga dai prezzi alti resterà possibile: «La gente troverà il modo di aggirare il provvedimento».

Alla SRF aggiunge anche che il piano si limita a «combattere i sintomi», soprattutto perché i consumatori potrebbero semplicemente attraversare il confine più spesso: «Nel peggiore dei casi, aumenterà il traffico».

Il commercio al dettaglio dovrebbe piuttosto reagire in termini di prezzi: «In questo modo il turismo degli acquisti diminuirebbe immediatamente».

I Cantoni di confine particolarmente toccati

Cosa intende Stalder? Lo spiega a «20 Minuten» con un esempio: «In Svizzera le scarpe da ginnastica prodotte in una nazione con un basso costo di manodopera si pagano di più, solo perché vengono trasportate qualche chilometro più in là, oltre il confine».

Applicare prezzi all'importazione più alti rispetto ai Paesi vicini sarebbe una violazione della legge antitrust.

I cantoni di confine, d'altra parte, desiderano da tempo affrontare il tema del limite dell'esenzione dal valore aggiunto: sono in corso diverse iniziative in questo senso. Il Canton Turgovia, ad esempio, chiede che l'IVA venga pagata su tutte le importazioni se quella estera è stata recuperata.

La Confederazione perde miliardi 

Secondo uno studio dell'Università di San Gallo, l'abbassamento del limite di esenzione fiscale a 50 franchi ridurrebbe il turismo dello shopping del 33%, pari a 2,27 miliardi di franchi.

In totale, la Confederazione starebbe perdendo 8,43 miliardi di franchi a causa degli acquisti nei Paesi vicini.