Intelligence Servizi segreti ammettono errore

ATS

2.6.2019 - 12:16

Antenna del Sistema di intercettazione Onyx
Antenna del Sistema di intercettazione Onyx
Source: KEYSTONE/PETER SCHNEIDER

Sui 388 casi di sorveglianza effettuati l'anno scorso in Svizzera per conto dell'intelligence nazionale, 31 riguardavano questioni che esulano dalle competenze del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC), i servizi segreti federali.

Le autorità ammettono un errore.

Lo indica oggi il domenicale SonntagsZeitung, rivelando che le ragioni che hanno indotto l'intelligence a ordinare i controlli sono state modificate a posteriori. In un primo tempo, scrive il giornale che ha consultato le statistiche, i documenti del SIC indicavano per la trentina di episodi reati soprattutto legati alla droga e a rapine.

Secondo la Legge federale sulle attività informative (LAIn), i servizi segreti tuttavia non hanno il diritto di effettuare sorveglianza per questo tipo di infrazioni minori. La LAIn ammette i controlli solo per attività che costituiscono «una minaccia concreta per la sicurezza interna o esterna» del Paese.

Sollecitato dal giornale, il SIC ha controllato le statistiche e le ha modificate. Per i 31 casi menzionati ora non viene più indicata una ragione precisa per giustificare la sorveglianza.

Urs Niggli, responsabile dell'informazione presso il Servizio Sorveglianza della corrispondenza postale e del traffico delle telecomunicazioni (Servizio SCPT), che effettua i controlli per conto del SIC, interrogato dalla SonntagsZeitung, afferma: «È sfortunatamente risultato che abbiamo registrato queste iscrizioni in modo errato». Il servizio ha già preso misure per evitare simili errori in futuro.

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