Quanti nella Svizzera italiana? Sicurezza: 64 ponti in Svizzera in cattivo stato

pab

26.2.2019

Bissone, il ponte del sottopassaggio per Campione nel 2017 è stato recensito come un'opera in cattivo stato dall'USTRA
Bissone, il ponte del sottopassaggio per Campione nel 2017 è stato recensito come un'opera in cattivo stato dall'USTRA
Keystone / archivio

Sei mesi dopo la catastrofe di Genova, nella quale persero la vita 43 persone, il tema della sicurezza dei ponti si pone in tutta Europa. L'inchiesta del Telegiornale romando (Le 19h30) ha rivelato come nel 2017 ben 64 ponti non fossero in buono stato in Svizzera, due dei quali nella Svizzera italiana e 32 in Romandia.

La RTS ha ottenuto la lista dettagliata dei ponti e dei viadotti in cattivo stato in tutta la Svizzera. Nella Svizzera italiana, secondo quanto mostrato dalla cartina interattiva sul sito della RTS, nel 2017 erano soltanto due: il viadotto Ganne di S. Antonio, sulla strada del passo del Gottardo e quello più frequentato del Sottopasso Bissone – Campione.

Altri 51 ponti però sono stati recensiti come «difettosi» (grado 3 su 5, dove il grado 5 vuol dire «stato allarmante»).

Di questi ultimi, 39 sono sull'autostrada A2, 11 sulla A13. Giova senz'altro ricordare come il tratto ticinese della A2 da Chiasso fino ad Airolo, secondo un documento ufficiale scovato negli archivi cantonali, conti oltre 285 ponti. I primi furono costruiti sul finire degli anni '60 e negli anni '70, gli ultimi furono terminati nel corso degli '80.

Anche in Svizzera romanda la maggior parte delle opere che presentano dei problemi sono quelle delle autostrade, in particolare quelle sulla A1 tra Ginevra e Losanna e sulla A9 tra Martigny et Riddes.

La maggior parte di queste, fa notare la RTS, è stata concepita negli anni '50 e costruita a partire dal 1963, al momento dell'inaugurazione del primo tratto di autostrada sopraelevata, in occasione dell'esposizione nazionale di Losanna.

Non costruiti per i 40 tonnellate

Come ha spiegato ai microfoni della RTS il portavoce dell'Ufficio federale delle Strade (USTRA) Olivier Floc'hic, all'epoca della costruzione della A1 «Evidentemente non si erano dimensionate le strade nazionali per assorbire il traffico che conosciamo oggi». All'epoca, la durata di vita dei ponti era stimata tra 60 e 80 anni, ma la comparsa dei mezzi pesanti di 40 tonnellate e le operazioni di salatura hanno degradato in modo importante queste costruzioni.

Ogni opera viene ispezionata approfonditamente dall'USTRA ogni cinque anni per sapere dove e quando intervenire. Se un ponte è inserito nella categoria 4 «Cattivo stato», la sorveglianza è rafforzata. Secondo l'USTRA, le opere classificate di livello 4 presentano dei «danni importanti che non influiscono sulla sicurezza strutturale e la sicurezza del traffico».

La carta completa interattiva sul sito della RTS
La carta completa interattiva sul sito della RTS
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Prima di un crollo ci sono segni premonitori

Secondo Philippe Menétrey, l'ingeniere civile specializzato nell'ispezione di tali strutture intervistato dalla RTS, il crollo di un ponte è estremamente raro.

Ci sono in effetti sempre diversi segni premonitori osservabili prima del crollo: «ci sono dei segni indicativi che mostrano che il ponte ha un comportamento al quale si deve fare attenzione (…) si possono produrre delle fessure, lo scollamento di parti in betone e delle armature corrose (…) sono dei segni che indicano che qualcosa va fatto».

La sicurezza degli utenti resta la prima priorità, come assicura alla RTS Olivier Floc’hic: «tutte le opere che appartengono alla categoria 4 sono oggetto di misure. Quando si arriva a questo stadio, si deve intervenire per rinforzare la costruzione, o se necessario pianificarne la demolizione e il rimpiazzo».

Secondo l'ultimo rapporto dell'USTRA, tra il 2008 e il 2016, «lo stato medio delle opere si degrada lentamente» in Svizzera, malgrado gli 800 milioni di franchi investiti annualmente dalla Confederazione.

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