Aiuti umanitariSiria: la Caritas chiede 20 milioni all'anno
ATS
25.4.2019 - 12:46
La Confederazione deve fare di più per la Siria, contribuendo in maniera importante anche alla sua ricostruzione.
Lo sostiene Caritas Svizzera, che chiede al Consiglio federale di investire, per almeno il prossimo decennio, 20 milioni di franchi all'anno nel settore edile nel Paese.
Il denaro è disponibile, indica in un comunicato odierno Caritas, precisando che negli ultimi anni le spese della Svizzera per la cooperazione allo sviluppo sono diminuite di quasi 400 milioni di franchi nel settore dei rifugiati.
I fondi, secondo l'associazione, sono da investire localmente in Siria, Libano e Giordania, fornendo un aiuto strutturale e a lungo termine nel Paese devastato da otto anni di guerra.
Caritas invita il consigliere federale Ignazio Cassis a sostenere la creazione di centri di formazione per giovani muratori, carpentieri, elettricisti e falegnami. «È lecito aspettarsi che anche le imprese del settore edile siano attratte dal progetto e che forniscano personale e sostegno finanziario per la formazione specializzata», precisa l'organizzazione.
Al giorno d'oggi, la Siria è ancora teatro di bombardamenti, le infrastrutture sono praticamente inesistenti e il sistema scolastico statale è inefficiente in vari luoghi. Secondo l'organizzazione, la guerra ha privato un'intera generazione della formazione di base, che deve ora essere rafforzata. Promuovere l'autosufficienza individuale e favorire la formazione nel settore edile può aiutare le persone in Siria a ricostruire le loro case, ma dà loro anche una prospettiva e uno stipendio per i decenni a venire.
Per Caritas gli 8000 siriani che attualmente vivono in Svizzera con lo statuto dell'ammissione provvisoria devono ottenere lo statuto di rifugiato. Inoltre, la Confederazione deve impegnarsi ad alleggerire l'onere che grava su Paesi come il Libano, che accolgono un numero particolarmente elevato di rifugiati.
Caritas Svizzera è attiva in Siria dall'inizio della guerra, nel 2011. In totale, secondo la nota, ha investito 40 milioni e incrementato l'impegno a favore della formazione e del sostegno al reddito. Nel Paese vi sono migliaia di sfollati e 11,7 milioni di persone continuano a dipendere dagli aiuti umanitari. Libano e Giordania hanno registrato più di cinque milioni di rifugiati e l'accoglienza sta diminuendo sempre di più, sostiene l'organizzazione.
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