Società Stabile numero di bambini sotto protezione

ATS

5.9.2019 - 10:24

Le cifre sono state divulgate dalla COPMA.
Le cifre sono state divulgate dalla COPMA.
Source: KEYSTONE/PETER SCHNEIDER

Il numero di bambini posti sotto misure di tutela è rimasto stabile nel 2018, ha indicato oggi la Conferenza per la protezione dei minori e degli adulti (COPMA). Quasi sette anni dopo il cambiamento della legge, il bilancio è definito globalmente positivo.

L'anno scorso i minori assoggettati a misure di protezione erano 41'993, un totale praticamente identico ai 41'902 del 2017, riferisce in un comunicato la COPMA, che ha tenuto anche una conferenza stampa in mattinata a Berna. Nell'11% dei casi il bambino è stato tolto ai genitori in quanto il suo benessere era a rischio, per esempio a causa della loro tossicodipendenza o di grave violenza domestica.

Le cifre pressoché invariate e l'analisi dei casi mostrano che l'Autorità di protezione dei minori e degli adulti (APMA), introdotta il 1° gennaio 2013, prende delle misure proporzionate e funziona bene, scrive la COPMA. I provvedimenti sono instaurati e messi in atto in stretta collaborazione con le famiglie interessate e i sistemi di aiuto implicati, ad esempio la scuola.

Per quel che concerne gli adulti, nel 2018 erano in 94'359 a essere sottoposti a protezione, cifra che equivale a un aumento del 4% rispetto a dodici mesi prima. L'incremento medio tra il 1996 e il 2012 è stato del 3%, ricorda la COPMA a titolo di paragone.

La tendenza a privilegiare le misure più leggere e ad agire con prudenza è proseguita anche l'anno scorso. L'83% dei provvedimenti – contro l'82% del 2017 – concerneva curatele ad hoc. In questi casi un curatore accompagna, assiste o rappresenta la persona nel compimento degli atti giuridici quando quest'ultima non è in grado di farlo autonomamente o non può contare sull'aiuto del suo entourage.

I motivi invocati possono essere una debolezza legata all'età, problemi psichici o handicap mentali. Provvedimenti più vincolanti sono decisi soltanto nel 16% dei casi (17% un anno fa).

È possibile rinunciare a una misura giudiziaria quando un individuo vulnerabile attribuisce una delega a una persona di fiducia o redige un mandato precauzionale, con il quale manifesta per iscritto la propria volontà nel caso in cui dovesse subentrare un'incapacità di discernimento. Stesso discorso quando i famigliari possono svolgere gli atti richiesti in virtù del diritto di rappresentazione legale.

Stando alla COPMA, in quasi quattro casi su cinque si riescono a trovare soluzioni che mettono tutti d'accordo. Il frequente ricorso a misure di sostegno più leggere, conclude la nota, favorisce l'autodeterminazione degli adulti in contesto di bisogno e l'autoresponsabilità dei genitori dei bambini vulnerabili.

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