Stop F-35I promotori: «Dal Consiglio federale uno scherno alla democrazia»
kigo, ats
24.8.2022 - 19:14
Secondo i promotori dell'iniziativa «Stop F-35», il fatto che il Consiglio federale la sottoponga al voto dopo la scadenza dell'offerta d'acquisto dei caccia è «uno scherno a una democrazia funzionante» e «una vile manovra» per evitare il giudizio popolare.
Keystone-SDA, kigo, ats
24.08.2022, 19:14
24.08.2022, 19:24
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«Chiediamo, né più né meno, che gli elettori possano votare sul più grande contratto di armamenti della storia svizzera», dopo un «dibattito fattuale e onesto», scrivono in un comunicato i fautori dell'iniziativa popolare «Contro gli F-35 (Stop F-35)».
È un «affronto agli oltre 100'000 firmatari» dell'iniziativa, ma anche alla «più grande minoranza possibile della popolazione», aggiungono in riferimento alla votazione del settembre 2020 sull'acquisto di nuovi aerei da combattimento, accettato con appena il 50,1% dei voti.
Gli iniziativisti – Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE), Partito socialista e Verdi – chiedono quindi al Parlamento di rifiutare di includere una scadenza per la firma del contratto di acquisto nel messaggio sull'esercito in occasione della sessione autunnale.
Il Consiglio federale – scrivono ancora nella nota odierna – non ha mancato di «offendere», prima scegliendo l'F-35, un jet «totalmente sopravvalutato», e in seguito con una procedura di valutazione «opaca». Secondo gli iniziativisti, si è poi toccato l'apice con la «vuota promessa» della ministra della difesa Viola Amherd di attendere in ogni caso un voto sull'iniziativa prima di firmare i contratti.