Aiuti La Svizzera fornirà altri 30 milioni di franchi all'Afghanistan

bo, ats

31.3.2022 - 21:09

La Svizzera vuole fornire ulteriori risorse finanziarie all'Afghanistan, dell'ordine di 30 milioni di franchi entro la fine di quest'anno. Lo ha detto oggi il presidente della Confederazione Ignazio Cassis in una conferenza virtuale dell'ONU.
La Svizzera vuole fornire ulteriori risorse finanziarie all'Afghanistan, dell'ordine di 30 milioni di franchi entro la fine di quest'anno. Lo ha detto oggi il presidente della Confederazione Ignazio Cassis in una conferenza virtuale dell'ONU.
Keystone

La Svizzera vuole fornire ulteriori risorse finanziarie all'Afghanistan, dell'ordine di 30 milioni di franchi entro la fine di quest'anno. Lo ha detto oggi il presidente della Confederazione Ignazio Cassis in una conferenza virtuale dell'ONU.

31.3.2022 - 21:09

Oggi, insieme a Germania, Qatar e Regno Unito, il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres ha invitato la comunità internazionale a una riunione ministeriale virtuale, al fine di richiamare l'attenzione sulle crescenti esigenze umanitarie in Afghanistan, uno dei paesi più poveri al modo, e assicurare alle persone in loco ulteriori aiuti finanziari immediati.

Secondo le stime dell'ONU il 62% della popolazione afghana (oltre 24 milioni di persone, di cui quasi 13 milioni bambini), dipende ora dagli aiuti di emergenza. Più della metà delle bambine e dei bambini al di sotto dei cinque anni è a rischio di malnutrizione acuta. E solo dal gennaio del 2021 si contano oltre 700'000 sfollati interni.

Non servono solo soldi

La Svizzera è estremamente preoccupata per l'aggravarsi della situazione di emergenza e dei diritti umani in Afghanistan, ha detto il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). E alla Conferenza dell'ONU Cassis ha annunciato la messa a disposizione per l'Afghanistan e i Paesi circostanti di ulteriori 30 milioni di franchi, che corrispondono in gran parte al budget regolare per il Paese orientale colpito dalla crisi.

Il ministro degli esteri ticinese, e presidente di turno della Confederazione, ha sottolineato al contempo che il sostegno finanziario da solo non è sufficiente. In seguito alla recente chiusura delle scuole per le ragazze a partire dai 12 anni, ordinata dalle autorità de facto afghane, Cassis ha chiesto il rispetto dei diritti umani e in particolare del diritto all'istruzione.

Berna continuerà a promuovere il rispetto dei diritti umani, «in particolare la protezione delle donne e delle minoranze», si legge in un comunicato.

Aiuti svizzeri dal 2002

A livello diplomatico la Svizzera è pronta a offrire i suoi buoni uffici a favore della popolazione afghana, sia come Stato ospite di altre conferenze internazionali che come mediatrice per colloqui se le parti lo desiderano.

Dal 2002 la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) porta avanti in Afghanistan un programma con un budget di almeno 27 milioni di franchi all'anno. Nell'agosto del 2021 la Svizzera ha temporaneamente chiuso il suo Ufficio a Kabul.

Il sostegno elvetico è ora attuato sul terreno da partner come le Nazioni Unite, ong locali e internazionali, e il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR).

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