TecnologiaTA-SWISS chiede un quadro legale sul riconoscimento facciale
sr, ats
25.10.2022 - 16:37
I sistemi di riconoscimento vocale, quali Alexa, oppure facciale, come quelli negli aeroporti, presentano opportunità ma anche rischi. La Fondazione per la valutazione delle scelte tecnologiche (TA-SWISS) chiede quindi un quadro giuridico chiaro per evitare abusi.
Keystone-SDA, sr, ats
25.10.2022, 16:37
25.10.2022, 17:12
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Il funzionamento dei sistemi biometrici facciali, vocali e linguistici è «lungi dall'essere infallibile». Ad esempio, il riconoscimento automatico dei volti identifica le donne e le persone con la pelle scura in modo meno accurato rispetto agli uomini bianchi, sottolinea TA-SWISS, che ha presentato uno studio in materia oggi a Berna.
L'affidabilità tecnica migliorerà, tuttavia la sorveglianza generalizzata, che spesso avviene all'insaputa delle persone, costituisce una grave violazione della privacy, nota la fondazione. Inoltre l'uso di tecnologie di riconoscimento facciale automatizzato in tempo reale viola anche altri diritti fondamentali, come la libertà di riunione e di espressione.
TA-SWISS chiede quindi che il ricorso al riconoscimento tramite le varie peculiarità biometriche da parte dei servizi pubblici abbia «una base legale chiara», che specifichi «la necessità e la finalità di utilizzazione» e che limiti «al minimo indispensabile» il trattamento dei dati.
TA-SWISS non vuole una sorveglianza automatica
Le persone interessate devono poter essere in grado di accettare o rifiutare la raccolta di informazioni biometriche senza subire disagi come tempi di attesa più lunghi o costi più elevati.
Secondo TA-SWISS non deve essere ammessa una sorveglianza automatica nello spazio pubblico da parte della polizia o di altre autorità. E dovrebbe essere vietato anche l'uso di tecnologie di riconoscimento biometrico per l'analisi dell'attenzione a scuola.