Sciaffusa Nessun contatto con una moschea per un simpatizzante dell'ISIS? Misura giustificata per il TAF

pl, ats

10.5.2024 - 19:08

La sede del TAF, il Tribunale amministrativo federale, a San Gallo. (foto d'archivio)
La sede del TAF, il Tribunale amministrativo federale, a San Gallo. (foto d'archivio)
Keystone

A un sostenitore dell'Isis, condannato nel 2017 per atti di terrorismo, è stato vietato di avere contatti con i frequentatori di una moschea di Sciaffusa. Il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha stabilito che la misura è giustificata.

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Al cittadino iracheno è stato vietato di avere contatti con nove persone. Gli è stato pure vietato di entrare nel perimetro della moschea che frequentava. Ed è inoltre tenuto a partecipare regolarmente a colloqui ordinati dalla polizia.

Le misure sono state decise lo scorso novembre dell'Ufficio federale di polizia (fedpol), su richiesta del Canton Sciaffusa, in base alla Legge federale sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo (MPT). Hanno una validità di nove mesi, ossia fino alla metà del 2024.

La decisione del TAF non è ancora definitiva e può esse impugnata davanti al Tribunale federale.

Reclutatore e pianificatore di un attentato

Nel 2017, il Tribunale penale federale (TPF) ha condannato l'iracheno a tre anni e otto mesi di carcere per aver pianificato un attacco terroristico in Svizzera assieme a suoi connazionali.

Da quando è uscito dal carcere, l'uomo vive nel cantone di Sciaffusa. Lì ha preso contatti con membri dell'organizzazione terroristica dello Stato Islamico (Isis), comprese persone già condannate o che sono oggetto di procedimenti penali per terrorismo.

L'interessato chiedeva con il suo ricorso la revoca delle misure adottate contro di lui. Il Tribunale amministrativo federale è tuttavia arrivato alla conclusione che le misure sono proporzionate e appropriate.

C'è il rischio di recidiva

Gli ambienti frequentati dall'iracheno – sottolineano i giudici – sono composti principalmente da persone che come lui sostengono la violenza e l'ideologia islamista. L'uomo era in particolare un assiduo frequentatore della moschea di Sciaffusa sin dalla sua apertura nel 2021.

Poiché in passato l'iracheno ha già reclutato persone per conto dell'Isis, c'è un rischio concreto che possa reiterare gli stessi reati, scrive il TAF.

Nel suo ricorso, l'uomo sosteneva che le misure prese nei suoi confronti gli faranno perdere il posto di lavoro al 30% e l'alloggio ottenuto proprio attraverso la moschea.

Un rischio che i giudici del TAF considerano sopportabile, visti i precedenti.