Nuove telecamere FFS «Servono all'accoglienza», ma una professoressa teme gli abusi

hm, ats

1.3.2023 - 17:04

Il tema delle telecamere nelle stazioni sta facendo molto discutere.
Il tema delle telecamere nelle stazioni sta facendo molto discutere.
Keystone

Nuovo botta e risposta a distanza oggi, mercoledì, fra le FFS e K-Tipp sulla questione delle telecamere di sorveglianza, che da due settimane suscita accese discussioni in Svizzera.

1.3.2023 - 17:04

Serviranno a rendere le stazioni pulite e accoglienti, afferma l'impresa ferroviaria, mentre il periodico consumeristico fa parlare una professoressa di diritto: «Sussiste un potenziale d'abuso, dobbiamo chiederci come società dove vogliamo arrivare».

«Il bando di appalto delle FFS indica che verrà raccolta una grande quantità di dati sensibili», afferma Monika Simmler, professoressa di diritto penale all'Università di San Gallo, intervistata oggi dal giornale zurighese, che nel precedente numero aveva reso pubblica la vicenda, creando un caso che ha portato anche all'inoltro di atti parlamentari a Berna.

«Nonostante la promessa anonimizzazione, le Ferrovie federali vorrebbero creare profili personali e di movimento. In questo modo sapranno dove una persona fa acquisti e con chi viaggia. Presumo che ci saranno delle intromissioni nei nostri diritti fondamentali, eventualmente gravi».

«Ovunque si raccolgano dati sensibili esiste un potenziale di abuso»

«Ovunque si raccolgano dati sensibili esiste un potenziale di abuso», prosegue l'esperta.

«Lo scopo di tutto ciò è raccogliere quante più informazioni possibili su di noi e trarre conclusioni sul nostro comportamento, per poi eventualmente influenzarci per il futuro. Come società dobbiamo chiederci fino a che punto vogliamo arrivare. È sorprendente che le FFS stiano andando avanti su questa strada. Soprattutto perché la sorveglianza sembra avere una motivazione commerciale».

La giurista prende posizione anche sul fatto che le FFS hanno richiesto alle ditte specializzate che le telecamere siano le più discrete possibili, di modo che i viaggiatori – questa l'interpretazione di K-Tipp – non notino nulla. «La sorveglianza occulta è sempre più grave di quella palese», afferma Simmler a questo proposito.

«Le FFS vorrebbero osservarci il più indisturbate possibile: questo rende la sorveglianza più delicata. L'ordinanza sulla videosorveglianza che si applica alle FFS stabilisce che essa deve essere sempre visibile».

Le FFS si spiegano

In concomitanza con la pubblicazione del numero odierno di K-Tipp le FFS hanno intanto stamani preso posizione in modo dettagliato, spiegando il perché di quello che sta succedendo. «Il motivo principale è rendere le stazioni sicure e accoglienti per i viaggiatori e per i clienti», si legge nel testo.

«Le FFS devono garantire la sicurezza e aumentarla se necessario, ottimizzare i piani di pulizia, individuare le strettoie nelle vie di passaggio, indirizzare al meglio i flussi di persone e allestire l'offerta giusta (ad esempio distributori automatici di biglietti o negozi di alimentari) nel posto giusto».

A beneficiare di questa analisi saranno i clienti, perché la pulizia sarà così pianificata al meglio, gli indicatori e le panchine verranno posizionati nei punti giusti e i passaggi potranno essere eventualmente ingranditi in occasione di lavori di ristrutturazione.

Sempre secondo l'impresa controllata dalla Confederazione è normale che i fatturati dei negozi crescano se l'offerta nelle stazioni è strutturata per soddisfare le esigenze della clientela. «Questo però non è l'obiettivo primario».

Allarmismi infondati e dichiarazioni inesatte dalla stampa

«Il bando di concorso è stato redatto da specialisti del settore ed è rivolto a esperti: pertanto alcuni passaggi possono risultare molto tecnici da leggere», proseguono le FFS. «Altri punti sono stati male interpretati, e di questo le FFS si scusano. Ciò ha portato ad allarmismi infondati e dichiarazioni inesatte da parte degli organi di stampa».

Il K-Tipp aveva citato documentazione in cui si affermava di voler aumentare l'«Abschöpfungsrate» – cioè letteralmente il «tasso di prelievo» – sui viaggiatori.

Nel frattempo le FFS hanno però integrato il bando con precisazioni e chiarimenti. L'azienda tende inoltre la mano al pubblico: «Le FFS comprendono le preoccupazioni delle persone per quanto riguarda la raccolta e il trattamento dei dati e sono aperte al dialogo», si legge nella presa di posizione odierna.

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