Sanzioni contro i russi Sequestro dei conti bancari, respinto il ricorso di Gennady Timchenko

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27.5.2022 - 12:21

Immagine d'illustrazione
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archivio Ti-Press

Il Tribunale federale (TF) ha respinto il ricorso di Gennady Timchenko contro il sequestro dei conti bancari di due entità di cui è beneficiario presso BNP Paribas (Svizzera). Cittadino russo e finlandese, domiciliato a Ginevra, l'uomo è sottoposto a sanzioni statunitensi poiché considerato da Washington vicino al presidente russo Vladimir Putin.

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Fondatore di uno dei maggiori gruppi commerciali petroliferi al mondo, Gennady Timchenko è stato inserito dall'Office of Foreign Assets Control (OFAC) nell'elenco delle persone o entità con le quali è vietato effettuare transazioni dallo scoppio della crisi in Ucraina nel 2014.

Due banche, tra cui BNP Paribas (Suisse) SA, hanno immediatamente bloccato i conti a suo nome e quelli intestati a entità di cui era il titolare effettivo, cioè Lecco Services Ltd e Barrow Finance International Ltd, entrambe costituite nelle Isole Vergini britanniche.

Richieste respinte

Nel febbraio 2020, BNP Paribas (Svizzera) ha rifiutato al cittadino russo-finlandese di effettuare prelievi da questi conti. La banca ha respinto anche la richiesta di consegnargli il dossier che lo riguardava e non ha voluto rivelare se l'esistenza degli averi è stata comunicata all'OFAC.

Così facendo BNP Paribas (Svizzera) si è resa colpevole di amministrazione infedele, secondo l'oligarca che ha presentato denuncia penale a nome delle due società interessate contro tre dipendenti della banca. Ha inoltre denunciato il blocco dei conti al Ministero pubblico della Confederazione (MPC) e ha chiesto la revoca del «sequestro illegale».

Non abilitato a sporgere denuncia

Nel maggio 2020, la Procura di Ginevra non è entrata nel merito. È stato quindi presentato un ricorso alla Camera d'appello penale della Corte di giustizia di Ginevra, che lo ha respinto nel settembre 2020. Il tribunale cantonale ha ritenuto inammissibile la richiesta di revocare il «sequestro illegale» di alcuni conti bancari di Lecco Services Ltd e Barrow Finance International Ltd.

Allo stesso modo, ha ritenuto che il ricorrente non potesse presentare una denuncia poiché solo le società di cui era titolare effettivo possono essere considerate parte lesa.

«Vaghe affermazioni»

Nel ricorso inviato al Tribunale federale alla fine di settembre 2020, Timchenko sostiene che il registro di commercio delle Isole Vergini britanniche mostra che Lecco Services Ltd e Barrow Finance International Ltd non sono più in grado di operare come entità indipendenti.

Per la Corte, il fatto che le due società in questione siano state minacciate di cancellazione dal registro di commercio non consente di trarre «alcuna conclusione seria» sul fatto che la minaccia sia stata messa in atto e che abbia avuto un effetto sulla loro capacità di agire.

Secondo il TF, le «vaghe affermazioni del ricorrente non sono atte a dimostrare che il tribunale cantonale ha violato il diritto federale o un diritto fondamentale del ricorrente». Quest'ultimo non ha nemmeno dimostrato di essere legittimato a denunciare i dipendenti della banca. La Corte ha quindi respinto il ricorso e Gennady Timchenko dovrà anche sostenere le spese legali.