ZurigoCollezione Bührle, parlamento cantonale vuole saperne di più
mh, ats
13.6.2022 - 11:56
Non si placano le discussioni sulla controversa collezione d'arte Bührle esposta al Kunsthaus di Zurigo: anche il parlamento zurighese vuole saperne di più sull'origine delle opere.
Keystone-SDA, mh, ats
13.06.2022, 11:56
13.06.2022, 13:00
SDA
Oggi ha accettato di misura – 83 voti a 82 – un postulato della Lista alternativa (estrema sinistra), del PS e dei Verdi che chiede all'esecutivo di stilare un rapporto sulla questione. Contrari UDC, PLR e Alleanza del Centro.
L'UDC ha giustificato la sua opposizione definendo la richiesta populista e ricordando che il Kunsthaus effettua già ricerche sull'origine delle opere d'arte in modo professionale. Il museo appartiene alla città di Zurigo, quindi spetta alla città fare le ricerche e pagarle. Per il PLR e il Centro il postulato non è necessario dato che sono già in corso accertamenti.
A febbraio la Fondazione Bührle e il Kunsthaus hanno firmato un nuovo contratto di prestito per le opere della collezione Bührle. L'accordo dà al museo una maggiore libertà di gestione. È lui ora responsabile della presentazione trasparente della collezione e delle sue origini nel suo contesto storico. Il nuovo accordo riconosce esplicitamente le linee guida della Conferenza di Washington sulle opere d'arte confiscate dal regime nazista.
Il sospetto è che la collezione d'arte del fabbricante d'armi e mecenate Emil Georg Bührle (1890-1956) contenga opere rubate dai nazisti durante la Seconda Guerra mondiale. L'uomo era diventato il più ricco di Svizzera all'epoca grazie alla vendita di materiale bellico nel corso del conflitto e successivamente. La sua fortuna gli ha permesso di mettere insieme la raccolta, che ha poi lasciato alla fondazione. Essa si occupa di gestirla dal 1960.
La controversia sulla sua collezione si è riaccesa con il suo trasferimento nel 2021 nella nuova ala del Kunsthaus di Zurigo, disegnata dall'architetto David Chipperfield e finanziata con 200 milioni di franchi di fondi pubblici.
Conta circa 160 opere di artisti del calibro di Monet, Manet, Cézanne, van Gogh, Dégas e Picasso. La presentazione delle opere nella nuova sede è accompagnata da informazioni sulla loro provenienza, ma diversi storici hanno messo in discussione la completezza delle ricerche.