Digitale & Lifestyle Adolescenti: sì ai condom e all’educazione sessuale

I ricercatori delle Nazioni Unite assicurano che la distribuzione di preservativi non incoraggia l’attività sessuale dei teenager.

Offrire agli adolescenti una corretta educazione sessuale non li rende promiscui. A sostenerlo è un nuovo studio effettuato dall’ONU, a seguito di un’ampia analisi della UN Population Fund (UNFPA) sulle abitudini sessuali dei ragazzi minorenni e sull’impatto dell’educazione sessuale e della distribuzione di condom nelle scuole superiori.

Lo studio indica che offrire queste importanti armi di prevenzione ai teenagers non solo non incoraggia la loro attività sessuale, ma riduce significativamente il rischio di infezioni sessualmente trasmissibili (IST). Il tasso di gravidanze nei paesi più ricchi, tuttavia, resta invariato.

«Ci stiamo impegnando per fermare l’epidemia dell’HIV tra gli adolescenti e soprattutto tra le ragazze», ha dichiarato al Guardian Bidia Deperthes, consulente per la prevenzione del virus presso la UNFPA. «Sette adolescenti su 10, che contraggono l’infezione, sono femmine».

Anche se l’educazione sessuale nelle scuole è largamente disponibile nella maggior parte dei Paesi sviluppati del mondo, vi sono nazioni come le Filippine che ancora respingono l’idea per motivi religiosi.

«Nessuno può obbligare i genitori, né le comunità, a mettere in pratica queste norme, ma dobbiamo agire con intelligenza ed iniziare un dialogo, a poco a poco, nel tentativo di cambiare le cose», ha spiegato l’esperta. «Il consenso dei genitori è strettamente necessario: stiamo parlando di luoghi in cui l’influenza della religione è molto forte, soprattutto in materia di sesso tra adolescenti».

I ricercatori dell’ONU sono convinti che gli effetti di queste precauzioni sui singoli individui e sulle intere comunità siano di importanza vitale per fermare la diffusione del virus dell’HIV nelle nazioni con il maggiore tasso di infezione, come le aree dell’Africa subsahariane.

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