Gravidanza Agenti chimici: il pericolo arriva fino al feto

CoverMedia

4.4.2019 - 16:08

Pregnant woman holding ultrasound images in front of belly

When: 06 Nov 2016
Credit: Gemma Ferrando/Westend61/Cover Images
Pregnant woman holding ultrasound images in front of belly When: 06 Nov 2016 Credit: Gemma Ferrando/Westend61/Cover Images
Source: Gemma Ferrando/Westend61/Cover I

Le donne incinte che regolarmente manipolano prodotti tossici mettono a rischio di autismo il loro bambino.

L’esposizione alle sostanze tossiche che provengono da prodotti chimici e sintetici può aumentare il rischio di autismo per i bambini e danneggiare la loro salute già da quando si trovano ancora nel grembo materno. A sostenerlo sono diversi team di scienziati dell’Unione Europea a seguito di un progetto chiamato EU Horizon 2020 EDC-MixRisk, relativo agli effetti degli agenti interferenti endocrini (EDCs) sintetici sulla salute del feto e dei bambini piccoli.

Secondo i risultati, l’esposizione quotidiana a queste sostanze da parte delle donne in dolce attesa può avere un impatto assai negativo sullo sviluppo cerebrale, intellettuale e fisiologico del bambino.

I ricercatori hanno analizzato il livello di concentrazione di numerose sostanze nocive nell’organismo di oltre 2.300 donne svedesi durante i loro nove mesi di gravidanza, impiegando poi i dati ottenuti per condurre test su cellule e cavie da laboratorio.

In particolare, a preoccupare gli scienziati è l’esposizione agli EDCs per la sua potenziale influenza sulla crescita, sul metabolismo, e sullo sviluppo sessuale e cerebrale del feto. Tra gli effetti anche l’autismo e la disabilità di apprendimento.

Una ricerca parallela effettuata dalla professoressa Barbara Demeneix a Parigi indica anche che la combinazione di sostanze chimiche che sono quotidianamente alla portata di tutti, possono alterare anche la produzione degli ormoni tiroidei. Anche in questo caso mettendo a repentaglio la salute e lo sviluppo intellettuale del bambino.

«Gli ormoni della tiroide sono essenziali per il cervello, e i bambini nati da madri che possiedono un’insufficienza tiroidea corrono un maggiore rischio di sviluppare una forma di autismo e una perdita di quoziente d'intelligenza», dice la dottoressa Demeneix.

Il progetto EDC-MixRisk è gestito da varie università svedesi, altre in Europa e una negli USA.

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