Digitale&Lifestyle Ansia: perché è così comune?

CoverMedia

6.11.2017 - 16:10

Stressed adult woman sitting while working on her computer - copyspace.

When: 29 Aug 2014

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**Only for use by WENN CPS**
Stressed adult woman sitting while working on her computer - copyspace. When: 29 Aug 2014 When: 29 Aug 2014 **Only for use by WENN CPS**
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Nel Regno Unito, come riportato dalla NHS (sanità britannica) sono circa 3 milioni le persone che sostengono di vivere con uno stato d’animo negativo, preoccupazione e paura – sensazioni che possono essere forti o moderate.

Secondo lo psicoterapista Stephen Taylor, statisticamente l’ansia è una condizione che colpisce tutti ad un certo punto della vita. Ma perché si tratta di un fenomeno così comune?

«L’ansia è la risposta fisica alla percezione di una o più minacce», ha spiegato il dottore, come riportato nel suo sito ufficiale stephentaylorpsychotherapy. «Viene da una parte preistorica del nostro cervello chiamata amigdala. Anche i dinosauri la possedevano. L’amigdala è responsabile per le nostre reazioni di fronte ad una situazione di stress».

Il dottor Taylor parla del cosiddetto «fight or flight», il riflesso «lotta o scappa», che ognuno di noi innesca in una situazione di minaccia. Il dottor Taylor aggiunge al binomio anche «freeze», una risposta di immobilizzazione (pensiamo ad un cervo di fronte ai fari di un’auto che si ritrova di fronte).

«Questo responso è connesso a tre ghiandole nel nostro corpo, che producono cortisone e noradrenalina», ha aggiunto lo specialista. «Il cortisolo e la noradrenalina possono causare al nostro corpo un fortissimo stress, che inibisce la ricostruzione delle proteine».

Ma non solo: l’ansia aumenta la frequenza cardiaca, la pressione del sangue e ci mantiene all’erta – come pronti a «lottare» – anche quando siamo esausti e vogliamo dormire. Per questo l’ansia è fortemente associata all’insonnia.

Una condizione del genere, a lungo termine, può sfociare nella depressione e avere molti altri «effetti collaterali».

«Sviluppiamo così tanti meccanismi di difesa contro l’ansia, per esempio contare o controllare le cose (disturbo ossessivo-compulsivo)», aggiunge il dottor Taylor. «Tante persone usano le droghe o l’alcol per auto-curare gli effetti dell’ansia, perché queste sostanze bloccano i recettori nel cervello che mantengono attivi i circuiti legati all’ansia».

L’esperto consiglia di parlare con il nostro medico se avvertiamo questo genere di sintomi, e richiedere la seduta di uno psicologo per comprendere meglio da dove arriva e come combatterla. Anche lo yoga e la meditazione possono fare tanto per tenere a bada questa condizione.

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