Digitale & Lifestyle Attività fisica: se è troppa fa male

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17.8.2018 - 16:11

Source: Covermedia

Secondo gli esperti di fitness, una dose di esercizi eccessiva può causare stress.

Tutto ciò che è eccessivo, a lungo andare, nuoce alla salute. Anche l’attività fisica, a sentire gli esperti, un’abitudine sana solo se praticata entro un certo limite.

È vero che un regolare allenamento ci aiuta ad eliminare i chili di troppo e a mantenere la forma fisica desiderata – oltre che rappresentare una straordinaria valvola di sfogo contro la tensione e l’ansia causate dal trantran quotidiano – eppure, gli scienziati delle università di Yale e di Oxford ci invitano a non esagerare.

I due team di ricerca hanno analizzato i dati relativi a 1.2 milioni di persone negli USA, con un focus sulla loro attività fisica e sul loro benessere psicologico. Pare che, per ottenere i migliori effetti sulla nostra mente, il ritmo del training debba essere moderato: per l’esattezza, è bene allenarci 3-4 volte alla settimana, con sedute da 45 minuti l’una. Questa «dose» di sport ci offre i benefici migliori sia nel livello della nostra salute fisica che quella mentale.

Qualsiasi livello superiore a questo è stato associato ad un declino psicologico. In altre parole, come riportano i ricercatori, le persone che si allenano oltre questo limite hanno dimostrato di soffrire maggiormente di stress.

«Tante persone credono che, più esercizi fanno, meglio è per la loro salute», ha dichiarato dottor Adam Chekroud, professore di psichiatria di Yale. «Ma svolgere più di 23 sedute di allenamento al mese, o un training più lungo di 90 minuti a seduta, è fortemente associato ad un declino nel nostro benessere psicologico».

Sempre secondo lo studio, gli individui che svolgono un’attività fisica moderata e regolare, hanno una circa «brutta» giornata» e mezzo al mese in meno rispetto ai più sedentari.

Gli sport di gruppo, il ciclismo e l’aerobica sono tra le attività più benefiche, anche se tutti gli sport in generale hanno un impatto positivo sia sul corpo, sia sulla mente di chi li pratica, indifferentemente dall’età e dal genere.

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica Lancet Psychiatry Journal.

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