Salute dei piccoliBambini, niente tv in camera da letto
CoverMedia
15.3.2019 - 16:08
Secondo uno studio dell'università di Montreal, la televisione può compromettere lo sviluppo fisico ed emotivo dei nostri figli.
Gli esperti avvertono: i bambini che guardano la tv a letto la sera prima di addormentarsi corrono un grosso rischio. Secondo lo studio, effettuato presso l’Università di Montreal, in Canada, si tratta di una cattiva abitudine che avrebbe ripercussioni negli anni a seguire, una volta raggiunta la fase dell’adolescenza: problemi di peso, disturbi alimentari e difficoltà a livello emotivo e sociale.
«Gli anni dell’infanzia sono un periodo critico nello sviluppo del bambino», dice la professoressa Linda Pagani, della School of Psycho-Education dell’università. «Intuitivamente, i genitori sono al corrente di come i loro figli trascorrono il tempo libero e di come la tv influenzi negativamente il loro benessere generale nel lungo termine, e dato che la televisione è il loro passatempo più comune, è chiaro che tante ore passate davanti allo schermo possano influenzare la loro crescita e il loro sviluppo, soprattutto se la tv è posizionata in un posto privato come la camera da letto».
Il team della professoressa Pagani ha preso come campione 1.859 bambini nati nella provincia canadese del Québec, tra l’estate del 1997 e la primavera del 1998, come parte dello studio denominato Quebec Longitudinal Study of Child Development.
Effetti negativi
I risultati sono stati schiaccianti: per i bambini che a 4 anni avevano avuto un apparecchio televisivo nella loro cameretta, le probabilità di avere un indice di massa corporea più elevato all’età di 13 anni era molto più alto dei coetanei che non avevano la tv in camera. Ma non solo. I primi manifestavano anche più segnali di ansia e di stress emotivo, più sintomi depressivi, un maggiore senso di vittimizzazione e anche più aggressività fisica.
«Avere un accesso privato alla tv dal letto di camera negli anni prescolari non è un bene per la salute a lungo termine del bambino», aggiunge la professoressa. «I bambini analizzati da questo studio sono nati in un periodo in cui la tv era l’unico schermo nella camera da letto. Ora, data la portabilità dei gadget elettronici e il costante passaggio da un apparecchio all’altro, le linee guida dell’American Academy of Pediatrics hanno chiaramente cominciato ad incoraggiare una presa di posizione da parte dei genitori; che stabiliscano delle aree della casa in cui è proibito connettersi a Internet, e un orario in cui sia vietato guardare la tv».
La ricerca è stata presentata alla conferenza scientifica di Parigi International Convention of Psychological Science.
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