Salute Bevande energetiche: a rischio la pressione e il cuore

CoverMedia

5.6.2019 - 16:10

ILLUSTRATION - 26 February 2018, Germany, Kaufbeuren: Differnt energy drinks from the discounter stores Aldi, Lidl and Edeka. More and more retailers in Great Britain do not sell energy drinks to youths anymore. Photo: Karl-Josef Hildenbrand/dpa

Where: Kaufbeuren, Bavaria, Germany
When: 26 Feb 2018
Credit: Karl-Josef Hildenbrand/picture-alliance/Cover Images
ILLUSTRATION - 26 February 2018, Germany, Kaufbeuren: Differnt energy drinks from the discounter stores Aldi, Lidl and Edeka. More and more retailers in Great Britain do not sell energy drinks to youths anymore. Photo: Karl-Josef Hildenbrand/dpa Where: Kaufbeuren, Bavaria, Germany When: 26 Feb 2018 Credit: Karl-Josef Hildenbrand/picture-alliance/Cover Images
Source: Karl-Josef Hildenbrand/picture-a

I cosiddetti energy drinks possono provocare una condizione di ipertensione e causare dei profondi cambiamenti a livello cardiovascolare.

Le bevande energetiche con un elevato contenuto di caffeina come la Red Bull possono essere molto più dannose di quanto immaginiamo.

Gli esperti della Thomas J. Long School of Pharmacy and Health Sciences in California hanno analizzato un campione di 34 volontari in salute, di un'età compresa tra i 18 e i 40 anni: a ciascun partecipante è stato casualmente assegnato un drink energetico da 945 ml oppure una bevanda placebo, per tre giorni separati.

Durante l’esperimento, il team ha monitorato l’attività elettrica nel cuore dei partecipanti e la loro pressione sanguigna, rilevando che l’intervallo di tempo in cui i ventricoli (le camere inferiori) nel cuore generavano un battito nei bevitori di questi drink era di 6 millesimi di secondo più lungo rispetto ai rimanenti partecipanti.

Secondo gli esperti, se questo intervallo di tempo è più corto o più lungo della norma, può causare al cuore di battere in modo anormale: l’aritmia è una condizione che può rivelarsi anche letale.

Inoltre, nei partecipanti che avevano consumato le bevande energetiche, la pressione sistolica e diastolica era significativamente più alta rispetto a quella degli altri volontari.

«Abbiamo scoperto un’associazione tra il consumo di questi energy drink e i cambiamenti negli intervalli ventricolari e nella pressione, che non può essere attribuito alla caffeina», ha spiegato Sachin A. Shah, leader dello studio. «Ora abbiamo l’urgenza di analizzare tutti i particolari ingredienti o le combinazioni di ingredienti presenti in queste bevande energetiche, al fine di capire cosa può causare questi risultati. I consumatori devono essere a conoscenza dell’impatto degli energy drink sulla salute del loro corpo, soprattutto se hanno già problemi di cuore. E gli esperti di salute dovrebbero informare i loro pazienti, per esempio quelli che hanno malattie congenite, sindromi acquisite o pressione alta, affinché limitino il consumo».

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica Journal of the American Heart Association.

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