Digitale & Lifestyle Bimbi nati con anchiloglossia: è necessario intervenire?

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19.7.2019 - 16:09

Mother holding her newborn baby in hospital bed

When: 15 Jun 2016
Credit: Mareen Fischinger/Westend61/Cover Images
Mother holding her newborn baby in hospital bed When: 15 Jun 2016 Credit: Mareen Fischinger/Westend61/Cover Images
Source: Mareen Fischinger/Westend61/Cove

Gli esperti dubitano che questa malformazione della cavità orale debba essere corretta con un intervento chirurgico.

L’anchiloglossia è una malformazione che causa movimenti limitati della lingua all’interno della bocca, e nel caso dei bambini appena nati, può compromettere l’abilità di suzione del seno materno.

In tanti dei casi in cui la lingua del bimbo è troppo aderente al pavimento della bocca – cioè il frenulo linguale è troppo corto – si procede con la chirurgia, ma secondo i ricercatori del Massachusetts Eye and Ear Infirmary, due terzi dei neonati sottoposti all’intervento non ne hanno realmente bisogno al fine di un corretto allattamento.

Statisticamente, una percentuale tra il 4 e l’11% dei bambini nasce con una condizione di anchiloglossia, risolta velocemente e con un’anestesia locale. Ma durante la ricerca, di 115 bambini con la condizione, il 63% è riuscito ad allattare con l’aiuto degli specialisti, senza ricorrere alla chirurgia.

«Abbiamo visto un drastico aumento degli interventi per i bambini con anchiloglossia senza una reale prova della loro efficacia per l’allattamento», ha spiegato Christopher Hartnick, leader dello studio.

Secondo il team, gli interventi sono in netto aumento: se ne contarono 1.200 nel 1997 e ben 12.400 nel 2012. L’NHS riporta che almeno 4.320 sono stati effettuati nel Regno Unito tra il 2015 e il 2016.

Mary Fewtrell, del Royal College of Paediatrics and Child Health di Londra, ha aggiunto: «I genitori hanno bisogno di un buon sostegno e di buoni consigli riguardo all’allattamento, prima di considerare l’opzione della chirurgia per il loro bambino. Questo studio indica che a volte può essere evitata, con il supporto giusto».

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica JAMA Otolaryngology - Head and Neck Surgery.

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