Salute Cancro al colon: casi in aumento anche tra i più giovani

CoverMedia

27.5.2019 - 16:10

Group of young women at home studying and having pizza

When: 07 Nov 2017
Credit: Giorgio Fochesato/Westend61/Cover Images
Group of young women at home studying and having pizza When: 07 Nov 2017 Credit: Giorgio Fochesato/Westend61/Cover Images
Source: Giorgio Fochesato/Westend61/Cove

Il numero di tumori del colon-retto sta salendo vertiginosamente anche tra le persone under 30.

Il tasso di tumori continua ad avanzare senza precedenti tra la popolazione mondiale, in particolare per quanto riguarda il carcinoma del colon-retto, come riportano le recenti analisi effettuate dai ricercatori dell’American Cancer Society.

Lo studio ha coinvolto 143.7 milioni di individui di un’età compresa tra i 20 e i 49 anni, in 20 paesi tra cui la Germania, la Svezia, il Regno Unito e l’Olanda, tra il 1990 e il 2016.

Tra le persone di 20-29 anni, la percentuale di casi di cancro al colon è passata dallo 0.8% al 2.3%, colpendo ben 100mila persone nell’arco dei 26 anni della ricerca. L’aumento più netto si è manifestato tra il 2004 e il 2016, con il 7.9% di casi in più all’anno. La percentuale, tuttavia, non è aumentata con lo stesso impeto nella fascia dai 30 ai 39, con una media di 4.9% annui, mentre per le persone dai 40 ai 49 si è abbassata dello 0.8% tra il 1990 e il 2004, aumentando poi lievemente dal 2004 al 2016, dell’1.6%.

Le diagnosi di nuovi casi di tumore nella fascia dai 20 ai 39 anni è stata più preoccupante in 12 nazioni: Belgio, Germania, Olanda, Regno Unito, Norvegia, Svezia, Finlandia, Irlanda, Francia, Danimarca, Repubblica Ceca e Polonia. In Italia, invece, si è manifestato un calo della percentuale dei casi.

«Numerosi fattori possono celarsi dietro a queste nuove cifre, per esempio l’aumento dei casi di obesità e fattori relativi allo stile di vita generale, come la mancanza di attività fisica, l’eccessivo apporto di alcol e il vizio del fumo», commentano i ricercatori. «Fino a quando non identificheremo la causa alla base di questa tendenza, è bene che gli esperti di salute diffondano un messaggio per sensibilizzare ed informare la popolazione sui fattori di rischio possibilmente associati ad essa».

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica BMJ.

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