Digitale & Lifestyle Colesterolo alto: problemi di fertilità per le donne

CoverMedia

24.7.2018 - 16:10

Source: Covermedia

Secondo una nuova ricerca condotta in Norvegia, esiste un legame tra questo tipo di grassi e l’avere pochi figli.

Soffrire di colesterolo alto è uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare. Ma non solo: secondo un team di ricercatori norvegesi, un livello eccessivo di colesterolo nel sangue può compromettere – oltre alla salute del cuore – anche il livello di fertilità dell’universo femminile.

Gli scienziati hanno analizzato un campione di 4.300 donne, i cui dati sono stati estrapolati dai database nazionali MBRN (sulle nascite) e CONOR (sulla salute).I dati includevano anche varie informazioni sullo stile di vita delle partecipanti, che avevano dai 20 anni in, e le loro analisi del sangue. Le donne prese in esame vivevano in differenti regioni della Norvegia tra il 1994 e il 2003. Di esse, 1.677 non avevano figli, mentre 488 ne avevano avuto solo uno. Quelle con 2 o più figli erano invece più di 2mila.

Secondo i risultati della ricerca, le donne che appartenevano alle prime due categorie avevano una probabilità superiore di soffrire di una varietà di problemi di salute, come il sovrappeso e il diabete, ed avere il vizio del fumo. La maggior parte di loro aveva più di 34 anni.

Tuttavia, la particolarità più rilevante per gli studiosi è stata che, nelle donne con un profilo meno «salutare», il livello di colesterolo LDL (quello «cattivo») era maggiore, mentre quello «buono», denominato HDL, era più basso. Associata a questi dati, le donne in questione avevano anche una probabilità inferiore di avere figli.

«Una condizione preesistente di lipidi e un profilo metabolico “cattivi” possono rappresentare una delle possibili associazioni tra la fertilità e le malattie cardiovascolari», dicono i ricercatori.

In altre parole, il sovrappeso può avere un impatto assai negativo sulla fertilità, ma nelle donne che avevano avuto almeno due figli, il livello di colesterolo complessivo tendeva ad abbassare la probabilità di concepire, a prescindere dall’indice di massa corporea.

L’articolo sulla ricerca è stato pubblicato nella rivista scientifica BMJ Open.

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