Digitale & Lifestyle Contro lo stress, aumentiamo le fibre

CoverMedia

8.8.2018 - 16:10

Source: Covermedia

I nutrizionisti associano l’apporto di queste preziose sostanze nutritive ad un migliore stato emotivo.

Fibre e benessere sono elementi strettamente collegati. Così sostengono i ricercatori della APC Microbiome Ireland presso la University College Cork e il Teagasc Food Research Centre, che hanno analizzato l’importanza dell’apporto di fibre nella nostra alimentazione e l’impatto sulla nostra salute fisica e psicologica.

Non si tratta di una ricerca esattamente nuova: già nel corso degli ultimi anni gli esperti di nutrizione hanno esplorato il legame tra la salute del microbiota umano – i batteri che compongono la flora intestinale – e i disturbi dell’umore come l’ansia, la depressione, e la sindrome dell'intestino irritabile, con risultati molto significativi: lo stress, come tanti di noi già sanno, è alla base di cambiamenti importanti sia dal punto di vista dell’intestino che del cervello.

Secondo i risultati, i cibi ricchi di fibre come i legumi, i cereali, la frutta e la verdura, sono in grado di stimolare la produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA), che a loro volta aiutano a combattere lo stress causato nell’organismo dalla cattiva o mancata digestione di particelle di cibo, o dai batteri e dai germi che passano attraverso le pareti ed entrano nel flusso sanguigno provocando un’infiammazione persistente.

«Sempre più scienziati riconoscono il vitale ruolo dei batteri dell’intestino e le sostanze chimiche che essi creano nella regolazione di fisiologia e comportamento», ha spiegato uno degli autori della ricerca, professor John F. Cryan.

«Il ruolo degli acidi grassi a catena corta in questo processo non è stato del tutto compreso fino ad oggi. È cruciale che teniamo d’occhio questi acidi grassi a catena corta per capire in quale modo possano migliorare i sintomi dei disturbi psicologici negli esseri umani legati ad una condizione di stress».

Per aumentare il nostro apporto di fibre, sostituiamo tutti i cibi costituiti da farine bianche con quelle integrali. Il pane e i biscotti, per esempio, ma anche primi piatti completi come la pasta e il riso.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati per intero nella rivista scientifica The Journal of Physiology.

Tornare alla home page