Digitale & Lifestyle Correre: un’attività anti-age

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11.12.2018 - 10:17

Source: Covermedia

Corsa, cardio e resistenza a confronto. Ecco cosa dicono gli esperti.

Se vogliamo mantenere il nostro corpo giovane, oltre che in perfetta forma e in salute, correre è l’attività che fa per noi.

Secondo un nuovo studio condotto presso l’Università di Lipsia, in Germania, il corpo umano viene influenzato in modo diverso dagli esercizi fisici a cui lo sottoponiamo; per questo il team ha esplorato gli effetti sulle nostre cellule di vari tipi di allenamento, come il training a intervalli ad alta intensità (HIIT) e la corsa.

Per l’esperimento sono stati contattati e monitorati 266 volontari, a cui è stato proposto un programma di allenamento regolare distribuito in un arco di tempo pari a 6 mesi. Tutti i partecipanti erano in buone condizioni di salute generale, anche se prima dell’inizio dello studio si consideravano «fisicamente inattivi».

Ogni neo-sportivo è stato assegnato in modo casuale ad uno dei tre gruppi di attività fisica e doveva svolgere i suoi esercizi tre volte alla settimana: nell’allenamento di resistenza i volontari camminavano o correvano per 45 minuti al 60% della loro frequenza cardiaca; il gruppo dell’HIIT doveva fare delle sedute con ripetute di 4 minuti di allenamento intenso, mentre gli altri partecipanti dovevano utilizzare le varie macchine e gli attrezzi della palestra.

«I nostri risultati più importanti indicano che, confronto alle loro condizioni all’inizio dello studio e a quelle del gruppo di controllo, nei volontari che hanno svolto l’allenamento di resistenza e il training a intervalli ad alta intensità l’attività telomerica e la lunghezza telomerica aumentavano», ha spiegato Ulrich Lauds, uno degli autori dello studio. «Entrambi i fattori sono importanti per l’invecchiamento delle cellule, per la loro capacità rigenerativa, e dunque per un processo di invecchiamento sano. È stato interessante vedere che il training di resistenza, invece, non ha offerto questi benefici».

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica European Heart Journal.

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