LifestyleDismorfofobia maschile: è colpa del social
CoverMedia
13.3.2019 - 16:09
Le pressioni del mondo di Internet sulla perfezione del corpo hanno un impatto negativo anche sugli uomini.
Come vogliamo percepire le nostre imperfezioni? Questa la domanda posta dall’esperto di bellezza e cura del corpo maschile Lee Kynaston, conosciuto anche con il nome di Grooming Guru. Secondo recenti statistiche, le pressioni imposte dal mondo del social nel corso degli ultimi anni stanno causando un incremento dei casi di dismorfofobia maschile, ovvero la visione distorta, da parte dei ragazzi, del proprio corpo.
«Quei tizi che vediamo su Instagram e Twitter hanno fisici perfetti, vacanze perfette, fidanzate perfette, no?», dice Lee Kynaston in una nuova intervista con il Telegraph britannico. «È tutto finto. Serve per fare pubblicità. Non è reale. Il loro lavoro è proprio quello di apparire così. Ci stanno vendendo una fantasia».
Viviamo in un’epoca di «vite fasulle», assicura lo specialista, che in passato ha avuto a che fare personalmente con questo genere di pressioni.
Rivoltosi ad una clinica privata per la rimozione di un piccolo neo sul collo, all’esperto è stato proposto anche di sottoporsi ad un intervento di chirurgia cosmetica.
«È una nuova procedura, poco invasiva, di ginecomastia», racconta. La condizione è caratterizzata dallo sviluppo delle mammelle nell'uomo, perlopiù composte da grasso.
Secondo uno studio del 1972 effettuato presso la University of Nebraska-Lincoln, l’85% degli uomini è insoddisfatto del proprio corpo. Più recentemente, un’equipe di ricerca di Body Image ha scoperto che solo il 28% dei ragazzi si sente a proprio agio in fatto di look.
«È importante capire il modo in cui percepiamo le nostre stesse imperfezioni», aggiunge Lee. «Basta fare paragoni con gli uomini che vediamo nelle reti sociali, basta con le immagini che la rete ci dà della mascolinità. È ora di riconoscere che viviamo in un’era non solo di news false, ma anche di vite false».
Solo in Italia, i casi di dismorfismo corporeo sono circa 500.000, ma pochissime persone che ne soffrono ricevono una diagnosi adatta, e una percentuale persino inferiore segue un trattamento.
«Cosa cucino oggi?» - una domanda che affligge quotidianamente la maggior parte della popolazione svizzera. Bluewin corre in vostro aiuto con i filmati di «Blue Kitchen».
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