Depressione Esercizio fisico più efficace dei farmaci per la salute mentale

Il team ha esaminato le informazioni relative a oltre 1.000 studi e 128.000 partecipanti per determinare che lo sport è il mezzo migliore per contrastare la depressione.

L'esercizio fisico regolare è fondamentale per sostenere la salute mentale. Secondo i ricercatori dell'Università dell'Australia Meridionale, l’attività fisica dovrebbe costituire l’approccio principale per la gestione dei sintomi della depressione.

I risultati della revisione dimostrano infatti che l'esercizio fisico è 1,5 volte più efficace della consulenza o dei principali farmaci.

«È noto che l'attività fisica aiuta a migliorare la salute mentale. Tuttavia, nonostante le prove, non è stata ampiamente adottata come trattamento di prima scelta», ha dichiarato il dottor Ben Singh.

«La nostra revisione mostra che gli interventi di attività fisica possono ridurre significativamente i sintomi della depressione e dell'ansia in tutte le popolazioni cliniche, con alcuni gruppi che mostrano segni di miglioramento ancora maggiori».

Per la revisione, il team ha esaminato le informazioni relative a oltre 1.000 studi e 128.000 partecipanti.

È emerso che l'attività fisica è estremamente benefica per migliorare i sintomi di depressione, ansia e angoscia.

In particolare, i ricercatori hanno osservato che l'esercizio fisico promosso in sole 12 settimane può essere utile per ridurre i sintomi di depressione, sviluppati nelle donne in gravidanza e nel periodo post-partum, negli individui sani e nelle persone con diagnosi di HIV o di malattie renali.

«L’esercizio ad alta intensità si è dimostrato più efficace per la depressione e l'ansia», ha proseguito. «Abbiamo anche scoperto che tutti i tipi di attività fisica e di esercizio sono stati benefici, compresi gli esercizi aerobici come la camminata, l'allenamento di resistenza, il pilates e lo yoga. È importante notare che la ricerca dimostra che non ci vuole molto perché l'esercizio fisico cambi in modo positivo la salute mentale».

I risultati completi sono stati pubblicati sul British Journal of Sports Medicine.

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