Nuovo studio Non ci sono prove che Facebook sia dannoso per il benessere

Covermedia

16.8.2023 - 16:00

Un nuovo studio contraddice le ricerche precedenti che hanno riportato esiti psicologici negativi legati ai social media.

Covermedia

Una nuova ricerca non ha trovato alcuna prova che Facebook sia dannoso per il benessere dei suoi utenti.

I ricercatori dell'Oxford Internet Institute dell'Università di Oxford, in Inghilterra, hanno condotto il più grande studio scientifico indipendente mai condotto sulla diffusione di Facebook nel mondo e non hanno trovato alcuna prova che la diffusione mondiale della piattaforma social sia legata a danni psicologici diffusi.

Il team di ricerca ha utilizzato i dati di quasi un milione di persone in 72 Paesi per 12 anni e i dati di utilizzo individuale di milioni di utenti di Facebook in tutto il mondo, stabilendo che non c'è alcuna prova che la diffusione del sito sia costantemente legata al benessere.

«Sebbene le segnalazioni di esiti psicologici negativi associati ai social media siano comuni negli scritti accademici e divulgativi, le prove dei danni sono, nel complesso, più speculative che conclusive», si legge nel documento.

«Facebook probabilmente collegato a un benessere positivo»

Il professor Andrew Przybylski, coautore dello studio, ha spiegato: «Abbiamo esaminato attentamente i migliori dati disponibili e abbiamo scoperto che non supportano l'idea che l'iscrizione a Facebook sia legata a un danno, anzi. La nostra analisi indica che Facebook è probabilmente collegato a un benessere positivo. Ciò non significa che questa sia una prova che Facebook sia positivo per il benessere degli utenti. Piuttosto, i dati globali non supportano l'idea che l'espansione dei social media abbia un'associazione globale negativa sul benessere in tutte le nazioni e in tutte le fasce demografiche».

Il team ha anche scoperto che l'associazione tra l'uso di Facebook e il benessere era leggermente più positiva per i maschi che per le femmine e generalmente più positiva per gli individui più giovani.

I funzionari di Facebook non hanno commissionato o finanziato lo studio, ma hanno fornito i dati necessari allo studio.

La piattaforma conta attualmente quasi tre miliardi di utenti in tutto il mondo.