Digitale & Lifestyle Farmaci anoressizzanti: si bruciano più grassi con l’attività fisica

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21.1.2020 - 16:09

Group of friends running together

When: 07 Feb 2018
Credit: zerocreatives/Westend61/Cover Images
Group of friends running together When: 07 Feb 2018 Credit: zerocreatives/Westend61/Cover Images
Source: zerocreatives/Westend61/Cover Im

Secondo una nuova ricerca, l’effetto di questi supplementi è ancora presente a distanza di 7 ore dalla somministrazione.

L’esercizio fisico combinato all’assunzione di farmaci anoressizzanti è risultato favorevole nell’aumento dello smaltimento dei grassi nei pazienti obesi.

Una nuova ricerca effettuata presso le università Scottish Universities Environmental Research Centre Universities of Glasgow and the West of Scotland, e Imperial College London, nel Regno Unito, ha analizzato un campione di 20 donne di un'età compresa tra i 25 e i 45 anni con un indice di massa corporea (IMC) superiore a 25.

Durante il corso di 4 settimane, un gruppo di partecipanti doveva svolgere un programma di attività fisica ad intensità moderata ed assumere regolarmente un supplemento a base di inulin-propionato ester (IPE), che aiuta a ridurre i livelli di appetito e ad aumentare il tasso di ossidazione dei grassi. Al rimanente gruppo è stato offerto un placebo fatto di cellulosa. A questo punto i ricercatori hanno misurato il livello di ossidazione di grassi a riposo, cioè il processo con il quale il corpo brucia grassi, tramite campioni di sangue e di gas espirato.

Secondo i risultati, alla fine delle 4 settimane il tasso di smaltimento dei grassi nel gruppo che aveva assunto il placebo era rimasto invariato, mentre era significativamente maggiore in quelli che avevano preso il supplemento IPE.

«La nostra ricerca indica che questo supplemento può incoraggiare le persone a sentirsi piene e mangiare meno, oltre che incoraggiare il corpo a bruciare grassi più in fretta», ha dichiarato Douglas Morrison, uno degli autori dello studio. «Ciò che siamo stati in grado di dimostrare, per la prima volta, è che gli effetti dell’IPE continuano quando l’attività fisica viene integrata con un piano regolare. Siamo ora intenzionati ad esplorare ulteriormente questi test per valutazioni future».

Il propionato si trova naturalmente nell’intestino umano ed è prodotto quando mangiamo, come un segnale che, arrivando al cervello, gli comunica che lo stomaco è pieno.

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