Covid
Covid, rischi per la fertilità maschile

Gli effetti collaterali del virus potrebbero influenzare in modo significativo la qualità dello sperma.
Un nuovo studio rivela che la fertilità maschile potrebbe essere seriamente influenzata dal Covid.
I ricercatori della Justus-Liebig University di Giessen, in Germania, hanno scoperto che il virus potrebbe influenzare la qualità dello sperma negli uomini infettati e sopravvissuti.
Il team di esperti ha appreso che aver avuto il Covid ha portato a «una minore qualità dello sperma e un ridotto potenziale di fertilità», rispetto agli uomini che non avevano mai contratto il virus.
Per ottenere i risultati gli scienziati hanno analizzato per 60 giorni 84 uomini affetti da Covid, confrontando i relativi campioni di sperma con quelli prelevati da un gruppo di 84 uomini sani. Hanno così scoperto che fino a 60 giorni dopo aver avuto il Covid nei soggetti campione c’è stato significativo deterioramento della qualità dello sperma, compresi danni biologici che includono gonfiore, morte e stress ossidativo.
Anche la concentrazione di sperma nei sopravvissuti al Covid è stata enormemente ridotta, fino al 516%. La mobilità è diminuita del 209% e lo sperma è stato deformato: subendo una significativa alterazione della loro forma. Il che avrebbe un effetto sulla loro capacità di muoversi attraverso la cervice e l'utero.
Tuttavia i ricercatori hanno sottolineato che gli uomini erano ancora fertili, ma avrebbero avuto difficoltà a concepire.
Il leader dello studio Behzad Hajizadeh Maleki ha dichiarato: «Questi effetti sugli spermatozoi sono associati a una minore qualità dello sperma e a un ridotto potenziale di fertilità. Sebbene questi effetti tendano a migliorare nel tempo, sono rimasti significativamente e anormalmente più alti nei pazienti con Covid e l'entità di questi cambiamenti erano anche correlati alla gravità della malattia».
I ricercatori consigliano ai sopravvissuti al Covid di sottoporsi a un controllo della loro salute riproduttiva.
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