Digitale&Lifestyle Giorgio Armani delinea il piano di successione

(Cover) - IT Fashion - Giorgio Armani ha svelato i piani per la futura gestione del suo impero di moda.

Da quando il marchio è stato fondato nel 1975 il designer ha allargato i propri confini abbinando ai famosi tailleur e abiti da sera, abbigliamento sportswear e denim, uniti sotto il cappello Emporio Armani e Armani Exchange.

Ora lo stilista ha svelato che, per mantenere intatto il gruppo, ha in programma di trasferire parte della sua attività alla charity Giorgio Armani Foundation.

«Quello che abbiamo creato è un meccanismo che stimoli i miei eredi a restare sempre in armonia e che eviti che il gruppo venga acquistato da altri o spezzettato», ha dichiarato l’83enne a Il Corriere della Sera.

«Finché sarò in vita a guidare la Fondazione sarò io, poi saranno tre persone nominate da me».

Dato che Armani non ha figli propri, in lizza come eredi della maison ci sono sia le nipoti Roberta e Silvana — entrambe impiegate del gruppo —, che il loro cugino Andrea Camerana, membro del consiglio di amministrazione. Oppure l'assistente del progettista Pantaleo Dell'Orco, che inoltre è alla guida delle linee uomo ed è un membro del consiglio per la fondazione.

Armani spiega di aver dichiarato apertamente quali sono i suoi desideri per la società e non anticipa nessun disaccordo riguardo la futura proprietà condivisa.

«Non credo, e non mi auguro, che ci saranno tensioni, ma ho scelto volutamente di avere un consiglio di amministrazione in numero pari: in caso di pareggio sarà la Fondazione a decidere. Sarà l’ago della bilancia. Deciderà come avrei deciso io sulla base di linee guida che ho già scritto, spiegando quali sono i criteri con i quali muoversi in una situazione di impasse e che si basano su tre parole: coerenza, lealtà e fedeltà all’azienda».

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