Digitale & Lifestyle Gravidanza e ipertensione: attente al cuore

CoverMedia

22.7.2020 - 16:09

Pregnant woman at desk on the phone

When: 22 Feb 2018
Credit: Buero Monaco/Westend61/Cover Images
Pregnant woman at desk on the phone When: 22 Feb 2018 Credit: Buero Monaco/Westend61/Cover Images
Source: Buero Monaco/Westend61/Cover Ima

Le donne incinte che soffrono di pressione alta hanno più probabilità di soffrire di un disturbo cardiaco, secondo una nuova ricerca.

Le donne che sviluppano un problema di ipertensione (pressione alta) durante la gravidanza corrono un maggiore rischio di incappare anche in un problema a livello cardiaco, rispetto alle donne che, durante i nove mesi di dolce attesa, godono di una pressione sanguigna regolare.

Il nuovo studio ha analizzato 128.000 donne con precedenti problemi di ipertensione gestazionale, cioè pressione alta durante la gravidanza. È stato rilevato che le donne con questa condizione durante la prima gravidanza correvano un rischio del 45% più alto di sviluppare una malattia coronarica rispetto alle neomamme che non avevano avuto nessun problema di pressione.

Per le donne che avevano sofferto della condizione per più di una gravidanza, il rischio di una malattia coronarica saliva all’83%, mentre quello di sviluppare una malattia cardiovascolare all’81%. Queste donne, inoltre, avevano anche il 77% delle probabilità in più di soffrire di un’insufficienza cardiaca.

«Quando abbiamo analizzato tutte le ricerche disponibili, la risposta è stata chiara», ha dichiarato la dottoressa Clare Oliver-Williams, dell’Università di Cambridge. «Le donne che sviluppano una condizione di ipertensione durante la gravidanza – anche se non si trasforma in preeclampsia – corrono più probabilità di sviluppare una serie di malattie cardiovascolari. È importante che le donne sappiano che non è colpa loro se soffrono di pressione alta durante la dolce attesa, e non è detto che sviluppino una condizione cardiaca. È vero che per chi soffre di ipertensione gestazionale è più difficile, ma tutto dipende da come gestiscono il problema. Piccoli e positivi cambiamenti possono fare la differenza. Cose semplici, come mangiare più frutta e verdura, fare esercizi regolarmente e trovare il tempo di rilassarsi, quando è possibile farlo con i bambini in casa».

I risultati dello studio sono stati pubblicati nella rivista scientifica Journal of the American Heart Association.

Tornare alla home page