Digitale & Lifestyle I dietologi avvertono: digiunare a intermittenza non è meglio

CoverMedia

5.12.2018 - 16:10

Source: Covermedia

Un team di scienziati tedeschi respinge la teoria secondo cui questo genere di diete sono più benefiche.

Le diete a intermittenza, diventate popolarissime negli ultimi anni anche tra le celebrity (Hugh Jackman, Chris Hemsworth, Halle Berry, Kourtney Kardashian e Beyoncé non fanno eccezione) non sono assolutamente meglio di una qualsiasi altra dieta bilanciata. Parola degli esperti dell’istituto di ricerca tedesco Cancer Research Center (DKFZ), in Germania, secondo cui i programmi dimagranti previsti dalle diete intermittenti non sono più efficaci dei consueti programmi di riduzione delle calorie previsti da una dieta più classica.

Due delle diete a intermittenza più famose sono indubbiamente la 16:8 e la 5:2: la prima prevede il digiuno per 16 ore di fila e il consumo dei pasti nelle restanti 8 ore della giornata, mentre nella seconda si riducono drasticamente le porzioni per 5 giorni alla settimana e si mangia normale (sempre entro un limite calorico) per i rimanenti 2 giorni della settimana.

«Nei partecipanti di entrambi i gruppi abbiamo rilevato sia una perdita di peso corporeo che di tessuto adiposo, oltre che a una riduzione del grasso nel fegato», ha spiegato Ruth Schubel, della DKFZ.

Lo studio, chiamato HELENA, ha coinvolto 150 individui sovrappeso e obesi, monitorando i loro progressi per un anno. Un gruppo di essi ha aderito ad una dieta con una riduzione del 20% dell’apporto di calorie, un altro gruppo alla dieta 5:2 (sempre con una riduzione del 20%), e l’ultimo gruppo non ha aderito a nessuna dieta particolare, ma è stato chiesto loro di mangiare sano.

Oltre ad aver seguito tutte le fasi della dieta, gli scienziati hanno documentato anche il peso e lo stato di salute dei partecipanti per le seguenti 38 settimane dall’inizio dell’esperimento. Non si è riscontrata nessuna differenza nei valori del metabolismo dei diversi gruppi analizzati, né dei loro bio-marcatori e nell’attività genetiche sotto esame.

«Per alcune persone sembra più facile mantenere la disciplina per due giorni invece di contare le calorie e il limite di peso ogni giorno», ha dichiarato Tilman Kuhn, leader dello studio. «Tuttavia, se vogliamo mantenere un peso corporeo sano, le persone devono sempre scegliere una dieta bilanciata».

La ricerca è stata effettuata in collaborazione con l’ospedale tedesco Heidelberg University Hospital.

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