Lifestyle Il quartiere in cui viviamo influenza la nostra salute mentale

Covermedia

21.5.2021 - 16:40

Un nuovo studio esplora l’associazione tra il luogo in cui abitiamo e un declino cognitivo.

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Il nostro quartiere non è tranquillo? Potrebbe risentirne il nostro cervello, e di conseguenza il nostro benessere mentale. Lo riportano i ricercatori della University of Wisconsin School of Medicine and Public Health in Madison, secondo cui il nostro cervello potrebbe invecchiare e declinare prima del tempo, manifestando segni di demenza, a seconda del vicinato e del quartiere in cui abitiamo.

«In tutto il mondo, la demenza è una delle maggiori cause di malattia. Una diagnosi devastante», ha dichiarato Amy J. H. Kind, dell'università. «Attualmente non esistono trattamenti per curare la malattia, dunque è importante che identifichiamo possibili fattori di rischio modificabili».

Tra questi ci sarebbero le condizioni sociali, economiche, culturali e fisiche di tutti noi. Ma non solo.

«Volevamo determinare se anche il fattore vicinato potesse aumentare il rischio di declino cognitivo e malattie neurodegenerative associate ai primi stadi dell’Alzheimer e della demenza», ha spiegato la dottoressa Kind.

Il suo team ha analizzato 601 persone di un’età media di 59 anni: nessun partecipante aveva problemi di memoria o disturbi cognitivi all'inizio dello studio, ma il 69% di loro aveva una storia familiare di demenza. I partecipanti sono stati sottoposti a delle risonanze magnetiche all'inizio della ricerca e per un totale 10 anni, ogni tre o cinque anni. Queste scansioni misuravano il volume del cervello nelle aree tipicamente afflitte dalla demenza, e in più, i partecipanti dovevano compilare dei test di memoria e ragionamento. Alla fine dello studio i ricercatori hanno notato un calo nel volume cerebrale delle persone che vivevano nei quartieri più disagiati.

«I nostri risultati suggeriscono che una maggiore attenzione da parte del personale sanitario in vista dei primi segni di demenza può essere particolarmente importante, soprattutto nella popolazione più vulnerabile», ha continuato la dottoressa. «Alcune possibili cause di cambiamenti nel cervello possono essere dovute allo smog, al mancato accesso a cibi sani, o ad eventi di vita molto stressanti».

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica Neurology.