Digitale & Lifestyle Incubi notturni: oltre la metà è legata al Covid

CoverMedia

13.10.2020 - 16:09

Man unable to sleep while wife sleeps comfortably unaware

When: 25 Mar 2015
Credit: F. Cirou / PhotoAlto / Cover Images
Man unable to sleep while wife sleeps comfortably unaware When: 25 Mar 2015 Credit: F. Cirou / PhotoAlto / Cover Images
Source: F. Cirou / PhotoAlto / Cover Ima

Anche i nostri sogni sono cambiati dall’inizio della pandemia.

Il Covid-19 ha trasformato le nostre vite giorno dopo giorno e continua a disturbare il nostro riposo anche la notte.

Un nuovo studio condotto presso l’Università di Helsinki, in Finlandia, indica infatti che il 25% dei partecipanti, la notte, fa incubi legati al coronavirus.

I ricercatori hanno chiesto ad un gruppo di 800 volontari di annotare, ogni mattina, il contenuto dei loro sogni dal 28 marzo al 15 aprile. Il team ha poi ricavato delle parole chiave dagli appunti, inserendole in un algoritmo in cerca di temi, immagini e associazioni ripetute. In totale sono stati rilevati 20 tipi di sogni: il 55% era associato alla pandemia.

«È interessante vedere che i contenuti ricorrenti dei sogni hanno a che fare con l’atmosfera apocalittica delle circostanze causate dal Covid-19», ha dichiarato Anu-Katriina Pesonen, leader dello studio. «Questi risultati ci hanno permesso di speculare sui sogni in condizioni estreme, rivelando immagini visive e tracce di ricordi: questi sogni indicano l’esistenza di un qualche tipo di “mappa mentale” condivisa dalle persone. L’idea di immagini condivise riflesse nei nostri sogni è intrigante».

Tra i sogni più comuni, ovviamente contrarre il virus, ma anche dimenticare la mascherina, trascurare le misure di sicurezza e stringere la mano ad un estraneo o abbracciare qualcuno, restare intrappolato nel mezzo di una folla o ritrovarsi ad una festa piena di gente.

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica Frontiers in Psychology.

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