Digitale & Lifestyle Inquinamento atmosferico: il rischio per il cuore

CoverMedia

2.7.2019 - 16:08

The UK is second only to Italy in Europe for the highest number of annual deaths from air pollution, a  new report has revealed. The study, issued just days after a court gave UK ministers a deadline for drawing up stronger air pollution measures, also named London's Marylebone Road as the worst in Europe for Nitrogen Dioxide pollution.

Featuring: Atmosphere
Where: London, United Kingdom
When: 30 Nov 2016
Credit: Luke Dray/WENN.com
The UK is second only to Italy in Europe for the highest number of annual deaths from air pollution, a new report has revealed. The study, issued just days after a court gave UK ministers a deadline for drawing up stronger air pollution measures, also named London's Marylebone Road as the worst in Europe for Nitrogen Dioxide pollution. Featuring: Atmosphere Where: London, United Kingdom When: 30 Nov 2016 Credit: Luke Dray/WENN.com
Source: Luke Dray/WENN.com

Le zone verdi di città hanno un impatto molto positivo sulla nostra salute cardiovascolare.

Vivere in un appartamento in centro, dove il traffico è più intenso e dunque l’aria più inquinata, può causare problemi di cuore, pressione alta, diabete di tipo 2, ictus e infarti.

Lo riporta una nuova ricerca condotta presso la Lithuanian University of Health Sciences, secondo cui risiedere in case o appartamenti di Kaunas, la seconda città della Lituania, è associato ad un maggiore rischio di malattie quali ipertensione e sindrome metabolica, a causa di una più elevata esposizione agli agenti inquinanti e tossici presenti nell’aria. Al contrario, i partecipanti che vivevano in aree meno trafficate o vicino a spazi più verdi, avevano una probabilità inferiore di incappare in questi problemi di salute.

L'impatto negativo dell’aria inquinata è stato osservato particolarmente negli individui che risiedevano in edifici multifamiliari. In questi casi, secondo i risultati, un livello eccessivamente elevato di inquinamento atmosferico era legato ad una più scarsa produzione di lipoproteine, cioè il colesterolo cosiddetto «buono».

«La nostra ricerca ci consente di dire che dovremmo regolare il più possibile lo spazio in cui ogni singolo individuo vive in un edificio plurifamiliare, migliorare l’insolazione degli appartamenti e promuovere lo sviluppo di spazi verti nelle case multifamiliari», dice la leader dello studio Agne Braziene.

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica Journal of Public Health.

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