Digitale & Lifestyle Insalate al fast food: un contenuto di sale «scioccante»

Al McDonald’s, ma anche in tanti supermercati, facciamo attenzione a questi alimenti solo apparentemente salutari.

Le attuali linee guida nutrizionali raccomandano a tutti gli adulti di non eccedere i 6 grammi si sale al giorno, l’equivalente di un cucchiaino da caffè. Eppure vi sono tantissimi cibi che, sorprendentemente, contribuiscono al raggiungimento – e spesso al superamento – di questo limite.

Secondo un’analisi dell’organizzazione britannica Consensus Action on Salt and Health (CASH), tra questi vi sono anche le insalate pronte, quelle che comunemente ordiniamo nei cafè e nei ristoranti fast food, ma anche che spesso troviamo al banco frigo dei market.

Alcune di queste insalate, oltre ad un eccessivo livello di sale, contengono anche un altissimo livello di grassi saturi, che spesso equivale all’intero limite giornaliero raccomandato.

«È scioccante vedere che certi ristoranti e supermarket non si impegnano nella responsabilità di ridurre il contenuto di sale nel loro menù, soprattutto dopo la statistica che abbiamo condotto nel 2014, che indica un pericoloso livello di sale delle loro insalate», ha dichiarato Graham MacGregor, a capo dell’organizzazione Action on Salt.

Tra le insalate più salate in vendita nei locali e nei fast food più popolari ci sono la Mediterranean Salad con petto di pollo e salta extra hot di Nando's, con ben 6.2 grammi di sale, la Caesar Salad con pollo e stick di pizza di Pizza Express, con 5.3g – più della loro classica pizza margherita – e l’insalata del McDonald’s con pollo e bacon, condita con una salsa a base di aceto balsamico.

«Vogliamo che l’industria alimentare sia trasparente e che metta chiaramente in vista le informazioni nutrizionali dei prodotti in vendita sulla confezione, di modo che il cliente possa decidere consapevolmente cosa scegliere di mangiare», ha aggiunto la nutrizionista Sarah Alderton.

Gli esperti di nutrizione richiedono ora l’intervento «immediato» dell’ente sanitaria britannico Public Health England (PHE).