Digitale & Lifestyle La sigaretta elettronica: è dannosa anche per cuore

CoverMedia

19.11.2019 - 16:09

Symbolic picture smoking with e-cigarette, Germany, city of Seesen, 10. March 2017. Photo: Frank May

Where: Seesen, Niedersachsen, Germany
When: 10 Mar 2017
Credit: Frank May/picture-alliance/Cover Images
Symbolic picture smoking with e-cigarette, Germany, city of Seesen, 10. March 2017. Photo: Frank May Where: Seesen, Niedersachsen, Germany When: 10 Mar 2017 Credit: Frank May/picture-alliance/Cover Images
Source: Frank May/picture-alliance/Cover

Un nuovo studio mette in luce l’impatto a lungo termine del vapore sulla salute cardiovascolare.

Le persone che fumano le sigarette elettroniche pensando di sfuggire ai catastrofici danni del tabacco, devono ripensarci.

I ricercatori della Ohio State University College hanno difatti scoperto che l’uso delle cosiddette e-cigarettes può danneggiare enormemente i vasi sanguigni e il cuore, e per questo dovrebbe essere assolutamente evitato.

«Tante persone credono che questi prodotti siano sicuri, ma stanno venendo alla luce sempre più motivi di preoccupazione riguardo ai loro effetti sulla salute del cuore», ha dichiarato dottor Loren Wold. «Noi sappiamo che questi problemi vengono osservati negli studi scientifici che si occupano di analizzare gli effetti a breve termine del vapore, ma quel genere di ricerche non dice nulla sull’impatto dell’uso di sigarette elettroniche cronico, e per questo è ancora perlopiù un mistero. I potenziali danni a lungo termine per il cuore, causati da questo tipo di fumo, non sono ancora stati studiati a fondo».

Nel 2011 si contavano circa 7 milioni di fumatori di sigarette elettroniche, mentre nel 2018 il numero è salito vertiginosamente fino a 41 milioni, secondo i dati forniti dalla Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

«Per una persona che non ha mai fumato, non vale assolutamente la pena correre il rischio», dice dottor Nicholas Buchanan, leader dello studio. «Non si è mai fumatori senza rischi. E la cosa più preoccupante è il numero di bambini e di adolescenti che prendono il vizio, e che magari non avrebbero iniziato a fumare le sigarette convenzionali».

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica Cardiovascular Research.

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