Malattia autoimmune Lupus: tra le cause uno squilibrio intestinale

CoverMedia

28.2.2019 - 08:18

Source: Covermedia

Dalla University School of Medicine di New York arriva una scoperta scientifica importantissima.

È stato appena compiuto un enorme passo avanti verso la cura del lupus, una grave malattia autoimmune che colpisce circa 5 milioni di persone al mondo – 60mila solo in Italia.

La malattia, di cui notoriamente soffrono le celebrity Selena Gomez e Nick Cannon, affligge le articolazioni, la pelle, i reni e, secondo i ricercatori della New York University School of Medicine, USA, uno specifico batterio dell’intestino, il Ruminococcus gnavus, appartenente alla famiglia delle Lachnospiraceae. Sarebbe proprio questo batterio – ben 5 volte più presente nei pazienti con il lupus che in quelli che non ne soffrono – ad innescare lo sviluppo della patologia autoimmune, che alterano cioè la normale azione del sistema immunitario causando un anomalo attacco allo stesso organismo.

Un batterio all'origine della malattia

«Il nostro studio dimostra che, in alcuni pazienti, uno squilibrio intestinale può causare i sintomi normalmente associati con il lupus», ha dichiarato Gregg Silverman, co-autore dello studio. «I nostri risultati suggeriscono anche che la fuga di questo batterio dall’intestino è possibilmente in grado di innescare l’azione del sistema immunitario nel verso della malattia, che troppo spesso si rivela fatale: il ruolo di questo batterio si rivela dunque più critico dei fattori generici legati ai reni».

Il Ruminococcus gnavus è stato associato anche agli altri sintomi, che possono essere moderati o inesistenti per lunghi periodi di tempo, come l’artrite, la perdita di capelli e una grave (spesso letale) insufficienza renale.

Un test del sangue per identificare il batterio

Ora il dottor Silverman e il suo team sono impegnati nello sviluppo di un semplice test del sangue che permetta di identificare la presenza di questo batterio e cogliere lo sviluppo della malattia nelle sue fasi iniziali, per sviluppare conseguentemente un trattamento. Questo include la stimolazione della crescita di un batterio «rivale» che inibisce la crescita del Ruminococcus gnavus, in combinazione con probiotici economicamente accessibili e regimi alimentari che contribuiscono ad alleviare i sintomi della malattia.

Consigli per vivere in buona salute

Tornare alla home page