Cosa c'è da sapereMangiare a tarda notte può scatenare l’appetito
Covermedia
18.10.2022 - 15:40
Lo spuntino di mezzanotte potrebbe non essere così salutare.
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18.10.2022, 15:40
18.10.2022, 15:48
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Dopo una lunga giornata, può essere allettante optare per uno spuntino di mezzanotte. Ma secondo una nuova ricerca, consumare un pasto a tarda notte potrebbe essere dannoso per la salute.
Per lo studio, i ricercatori del Brigham and Women's Hospital hanno analizzato16 pazienti considerati in sovrappeso o obesi e li hanno divisi in due gruppi: i primi seguivano un programma rigoroso di pasti precoci, i secondi invece consumavano gli stessi pasti, ma circa quattro ore più tardi rispetto ai competitor.
Dopo una serie di test, i ricercatori hanno scoperto che l'orario in cui si mangia può effettivamente influenzare l’appetito.
«In questo studio ci siamo chiesti: «L’ora in cui mangiamo è importante quando tutto il resto?», ha detto la prima autrice, la dottoressa Nina Vujovic.
«E abbiamo scoperto che mangiare quattro ore dopo fa una differenza significativa per i nostri livelli di fame, per il modo in cui bruciamo le calorie dopo aver mangiato e per il modo in cui immagazziniamo il grasso».
I risultati hanno rivelato che mangiare più tardi ha effetti profondi sulla fame e sugli ormoni che regolano l'appetito, la leptina e la grelina, che influenzano la voglia di mangiare.
Di conseguenza, gli autori dello studio hanno spiegato che i risultati non solo sono coerenti con un'ampia serie di ricerche che suggeriscono che mangiare più tardi può aumentare la probabilità di sviluppare l'obesità, ma gettano nuova luce su come ciò possa accadere.
«Questo studio mostra l'impatto del mangiare tardi rispetto al mangiare presto. Abbiamo isolato questi effetti controllando le variabili confondenti, come l'assunzione di calorie, l'attività fisica, il sonno e l'esposizione alla luce. Ma nella vita reale molti di questi fattori possono essere influenzati dall'orario dei pasti», ha spiegato l'autore senior Frank A.J.L. Scheer. In studi più ampi, in cui non è possibile un controllo stretto di tutti questi fattori, dobbiamo almeno considerare come altre variabili comportamentali e ambientali alterino queste vie biologiche alla base del rischio di obesità».
I risultati completi dello studio sono stati pubblicati su Cell Metabolism.