Meditare riduce lo stress e l’ansia. Ma cosa succede se siamo troppo incentrati in noi stessi?
Mindfulness, meditare, vivere nel momento presente: sono questi concetti sempre più radicati nelle nostre vite quotidiane, strumenti che ci aiutano combattere stress e ansia, due delle condizioni psicologiche che più ci accomunano di questi tempi.
L’autore Michael Poulin, tuttavia, ha analizzato uno scenario che può condurre ad un risultato diverso da quello sperato.
«La mindfulness può farci diventare egoisti. È un dato di fatto piuttosto accurato», assicura Poulin, dell’Università di Buffalo. «La mindfulness aumenta le azioni pro-sociali per le persone che tendono a vedersi più interdipendenti. Tuttavia, per le persone che tendono a considerarsi più indipendenti, la mindfulness può di fatto ridurre i loro comportamenti pro-sociali».
Poulin dice che la mindfulness può essere interpretata in diversi modi a seconda di questi due atteggiamenti mentali: indipendente e interdipendente. Nel primo caso gli individui tendono a pensare a loro stessi al singolare; nel secondo si considerano in termini di pluralità.
I ricercatori hanno analizzato 366 partecipanti e i loro livelli di indipendenza e interdipendenza, offrendo delle istruzioni sulla mindfulness all’intero gruppo di controllo.
Prima della fine della sessione, i partecipanti sono stati informati riguardo alla possibilità di far parte di associazioni umanitarie. In questo esperimento, i ricercatori hanno osservato che la mindfulness ha portato ad un calo del comportamento pro-sociale; solo il 40% dei partecipanti ha offerto il suo contributo all’organizzazione.
«Dobbiamo pensare al modo di trarre i migliori benefici possibili dalla mindfulness», riflette Poulin. «Dobbiamo sapere esattamente come utilizzare questo strumento».