Digitale & Lifestyle Paura dell’influenza in aereo? Sediamoci accanto al finestrino

CoverMedia

28.3.2018 - 16:11

Source: Covermedia

Secondo una nuova ricerca, i germi non «viaggiano» oltre i due posti a sedere.

Se vogliamo evitare di beccarci l’influenza durante un volo aereo, scegliamo il posto accanto al finestrino e restiamo lì comodi fino all’atterraggio. Gli scienziati della Emory University e Georgia Institute of Technology hanno analizzato i possibili tragitti percorsi dalle malattie contagiose durante un volo, scoprendo che le probabilità che un passeggero con l’influenza o il raffreddore trasmetta la malattia ad un altro passeggero, se questi è seduto ad almeno due posti di distanza ed almeno una fila dietro o davanti, sono molto basse.

«Abbiamo scoperto che il contagio diretto da passeggero a passeggero, fuori dal raggio di un metro, è molto improbabile», ha dichiarato uno degli autori dello studio, dottor Howard Weiss. «Le infezioni respiratorie possono essere trasmesse indirettamente attraverso il contatto con una superficie infetta. Ciò può accadere se il passeggero malato si tossisce nelle mani, e poi tocca il lavabo o il manico del contenitore per i rifiuti. I passeggeri e gli assistenti di volo eliminano questo rischio mantenendo alto l’igiene delle mani e tenendole sempre lontane da bocca e naso».

Per la ricerca, gli scienziati hanno creato un modello di valutazione dell’infettività osservando i pattern di contatto tra i passeggeri a bordo e i membri dell’equipaggio, al fine di determinare la probabilità di contagio. Inoltre, hanno raccolto dei campioni d’aria e delle superfici più probabilmente colpite dai microbi.

«Le malattie che affliggono il sistema respiratorio si diffondono spesso tra persone che stanno a stretto contatto tra loro», ha aggiunto la dottoressa Vicki Hertzberg. «Il nostro obiettivo era quello di determinare il numero e la durata dei contatti sociali tra passeggeri e assistenti di volo, ma non potevamo impiegare la nostra normale tecnologia di monitoraggio su un aereo. Con i nostri osservatori specializzati, abbiamo osservato dove e quando avviene il maggior contatto a bordo di un aereo. Questo modello ci ha permesso di determinare il modo in cui può avvenire una trasmissione diretta».

I risultati dello studio sono stati pubblicati nella rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences.

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