Lifestyle Pensionamento: brutte notizie per il cervello

CoverMedia

31.1.2018 - 16:12

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Ecco perché è importante mantenerci attivi anche durante l’età più avanzata.

Andare in pensione rappresenta la fine di una lunga epoca di lavoro e la «rottura» di una routine quotidiana ben precisa. Ma non per forza deve significare la fine della nostra vitalità, delle giornate attive e dinamiche, non solo dal punto di vista fisico, ma anche – e soprattutto – quello mentale.

Secondo un nuovo studio effettuato presso la University College London e la Kings College London, nella capitale inglese, funzioni cognitive come la memoria tendono a rallentare il loro corso molto rapidamente dopo il pensionamento, e questo potrebbe causare malattie neurodegenerative come la demenza e l’Alzheimer. Per contrastare il problema, i ricercatori raccomandano di stimolare e mantenere il cervello sempre in moto.

Il team ha analizzato le condizioni di 3400 impiegati statali, partecipanti di una lunghissima ricerca nota come lo studio Whitehall II. Tutti i volontari sono stati sottoposti a regolari test di valutazione delle loro capacità verbali e l’abilità di ricordare parole nel corso di tre decenni.

Secondo i risultati, dopo l’età della pensione la loro memoria ha subito un declino del 38% maggiore rispetto a quella degli individui che ancora lavoravano. Per i pensionati che mantenevano la mente allenata, invece, la percentuale di sviluppare problemi cognitivi si abbassava.

Secondo i ricercatori, inoltre, il passaggio da una fase all’altra deve essere segnato da un cambiamento, che porti qualcosa di più stimolante nelle nostre «nuove» vite.

«Non stiamo parlando di fare il Sudoku, ma di intraprendere qualcosa di completamente diverso dal lavoro che avevamo», ha dichiarato professor Cary Cooper, della Manchester Business School. «Se avevamo un impiego statale tutta la vita, perché non andare ad aiutare in un ospedale, oppure insegnare? La cosa più importante è l’interazione con le altre persone».

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica European Journal of Epidemiology.

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