Digitale & Lifestyle Perdere peso: facile e veloce con la dieta delle zuppe

CoverMedia

4.10.2018 - 16:10

Source: Covermedia

Secondo alcuni esperti di nutrizione, i programmi dimagranti a base di minestre e frullati sono assai efficaci.

Una dieta a basso apporto calorico che si basa sul consumo di zuppe e frullati può essere una soluzione efficace per le persone obese. Così riportano i ricercatori dell’Università di Oxford, secondo cui l’ente sanitario inglese National Health Service (NHS) dovrebbe disporre di programmi dimagranti a base di questi liquidi per tutte le persone in grave sovrappeso.

Il team ha analizzato 139 individui con un indice di massa corporea superiore a 30, la soglia oltre il quale viene diagnosticata una condizione di obesità. A tutti i partecipanti è stata somministrata la dieta nota come Cambridge Weight Plan (810 calorie), mentre altre 139 persone hanno continuato una dieta «normale», come quella consigliata dal proprio medico.

Alla fine del programma, in media, i volontari del primo gruppo avevano perso 10.7 kg, ovvero 6.3 kg in più delle persone appartenenti al secondo gruppo.

«È noioso seguire una dieta “normale” e le persone faticano tantissimo a farlo», ha spiegato il leader dello studio Paul Aveyard in un’intervista con la BBC. «Questi programmi invece offrono agli individui a dieta una forza psicologica superiore. Bisogna concentrare tutti gli sforzi in 12 settimane e mangiare meno, ma i risultati sul peso sono visibili velocemente».

La dieta del primo gruppo comprendeva dei frullati e degli shake di proteine a base di latte scremato o latte di soia, zuppe, porridge e barrette proteiche ricoperte di yogurt. Dopo 8 settimane dall’inizio del programma, è prevista la reintegrazione di alcuni cibi inizialmente banditi. I partecipanti allo studio sono stati inoltre affiancati da uno psicologo, in sostegno del programma alimentare scelto.

«Questo intervento è efficace e porta ad una perdita di peso che può essere mantenuta nel tempo», ha continuato il professor Aveyard. «Anche il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e diabete cala grazie a questi programmi».

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica British Medical Journal.

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