Digitale & Lifestyle Peso, fumo e alcol: tre fattori fondamentali per la demenza

CoverMedia

2.9.2020 - 16:08

Woman standing on bathroom scales with sticky note of ideal weight

When: 20 Feb 2017
Credit: Christophe Papke/Westend61/Cover Images
Woman standing on bathroom scales with sticky note of ideal weight When: 20 Feb 2017 Credit: Christophe Papke/Westend61/Cover Images
Source: Christophe Papke/Westend61/Cover

Secondo gli scienziati, prevenire il più possibile le malattie neurodegenerative è possibile.

Controllare l’alimentazione e smettere di fumare sono fattori decisivi per la prevenzione del declino cognitivo tipico dell’età avanzata.

Svolgere una routine di esercizi regolare, mangiare sano, e abbandonare i cattivi vizi taglia di oltre il 40% le probabilità di incappare nelle terribili malattie come la demenza senile e l’Alzheimer.

La ricerca è stata condotta nel Regno Unito da 28 esperti mondiali di demenza, i quali hanno identificato 12 fattori contribuenti al rischio di declino cognitivo: tutti e 12 possono essere alterati per evitare o ridurre le probabilità della condizione.

Oltre ad alcol e fumo, gli scienziati rilevano lo smog e le ferite alla testa; la pressione alta nelle persone di mezza età è responsabile per il 2% dei casi di demenza, mentre l’obesità dell’1%.

Per i fumatori il rischio aumenta di oltre il doppio, con il 5% dei casi, e del 2% per le persone che non fanno attività fisica.

Uno dei fattori più incisivi è la poca informazione e la scarsa educazione sul tema della demenza: questa carenza all'interno della società è responsabile del 7% dei casi. La perdita di udito negli individui di mezza età corrisponde all’8% e le ferite o i traumi cranici al 3%.

«I nostri risultati presentano un’opportunità immancabile di migliorare la vita di milioni di persone in tutto il mondo, prevenendo o rallentando lo sviluppo della demenza, attraverso uno stile di vita più sano, una routine di esercizi, un peso regolare e vivere senza fumo e alcol, e migliori trattamenti per condizioni come la pressione alta», ha dichiarato Clive Ballard, uno dei ricercatori dello studio. «Questa analisi indica che il potenziale per migliorare la salute del cervello è altissima, se facciamo qualcosa».

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