SalutePillole e pastiglie: allarme ingredienti inattivi
CoverMedia
22.3.2019 - 16:09
Tanti dei farmaci che si assumono per via orale sono creati con formule potenzialmente dannose.
Tutti sappiamo che, per funzionare, un farmaco deve avere un buon principio attivo. Ma che dire di tutti gli ingredienti «inattivi» che compongono la formula? A questo proposito i ricercatori della Brigham & Women's Hospital e il Massachusetts Institute of Technology hanno analizzato il contenuto delle pillole e delle pastiglie più frequentemente prescritte dai medici, scoprendo che anche le più comuni ricette possono causare delle gravi reazioni allergiche. A destare la preoccupazione da parte degli scienziati, sono, per l’appunto, i cosiddetti ingredienti inattivi.
Si tratta di sostanze mirate a migliorare qualità del farmaco. Il suo sapore, per esempio, ma anche l’assorbimento, la conservazione e la durevolezza. Secondo i risultati, oltre il 90% delle formule analizzate conteneva questi ingredienti inattivi, dannosi soprattutto per i pazienti più sensibili alle allergie. Tra essi vi sono infatti lattosio, olio di arachidi, glutine e coloranti chimici.
«Se siamo medici specialisti, l’ultima cosa che vogliamo è prescrivere una medicina che possa causare una reazione allergica al nostro paziente», ha dichiarato dottor Giovanni Traverso. «Questo progetto trae ispirazione da un caso realmente accaduto, di un paziente celiaco a cui è stata prescritta una medicina, presa in farmacia, la cui formula conteneva glutine. Noi volevamo capire quale fosse il problema e dunque abbiamo esplorato l’intero universo di ingredienti inattivi contenuti in migliaia di farmaci».
Sotto la lente di ingrandimento degli scienziati ben 42mila medicinali per uso orale. La dose sufficiente per indurre una reazione allergica in un paziente non è chiara: generalmente il contenuto di lattosio o glutine di una pillola non è abbastanza per scatenare un’allergia, a meno che il paziente non sia gravemente intollerante all’una o all’altra sostanza.
«È vero che questi sono ingredienti “inattivi”, ma in tanti casi sono attivi eccome», ha continuato dottor Traverso. «La dose sarà pur bassa, però non sappiamo quale sia la soglia, per ciascun individuo, che causa questa reazione. Per questo pensiamo di dover creare delle nuove disposizioni legislative e regolamentari, che siano precise, per etichettare tutti i farmaci che contengono ingredienti inattivi pericolosi».
La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica Science Translational Medicine.
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