Lifestyle Placenta per le mamme: non previene la depressione

Secondo gli esperti, le pillole che si ricavano da quest’organo non offrono benefici per la salute mentale delle mamme dopo il parto.

Al contrario di ciò che tanti di noi hanno sentito nel corso degli ultimi anni, le cosiddette «pillole alla placenta» non aiutano a prevenire la depressione post-partum delle neo mamme.

Questo «trend», popolarissimo in un numero sempre maggiore di nazioni, si basa sulla teoria che le sostanze presenti nella placenta, che si forma all’interno del grembo materno per nutrire e sostentare il feto, offre alle donne la speranza di benefici simili sul loro corpo e sullo stato d’animo, prevenendo così anche il problema della depressione post-partum.

La ricerca, condotta alla University of Nevada di Las Vegas (UNLV), ha preso in esame 27 donne che avevano appena partorito: 12 di esse hanno assunto le capsule alla placenta, mentre a 15 di loro è stato somministrato un ciclo di pillole placebo.

«Consideriamo i nostri risultati la prova che la placenta “non funziona” sulle mamme», ha dichiarato il professor Daniel C. Benyshek. «Non abbiamo trovato nessuna differenza sostanziale nel livello degli ormoni delle mamme né nel loro umore a seguito del parto – tra il gruppo a cui abbiamo somministrato la pillola e in quello del placebo».

La dottoressa Sharon Young, della UNLV, ha aggiunto: «Lo studio può comunque fornire le basi per future esplorazioni, sia per quanto riguarda il miglioramento dell’umore che l’aumento delle energie nelle donne che hanno appena partorito».

Nel frattempo gli ufficiali dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie degli USA (Centers for Disease Control and Prevention, abbreviati in CDC), invitano tutte le neo mamme ad astenersi dal consumo della placenta a seguito di un caso di un neonato che, nel grembo materno, aveva sviluppato un infezione nel sangue contagiandola poi alla madre attraverso le pillole.

La ricerca è stata pubblicata il mese scorso nella rivista scientifica Women and Birth.