Lifestyle Pomodori: eccezionali contro i tumori

CoverMedia

1.12.2017 - 13:41

(Cover) - IT Fitness & Wellbeing - Mangiare pomodori ogni giorno riduce del 50% il rischio di sviluppare diversi tipi di tumori della pelle. Lo riportano i ricercatori dell’Ohio State University, dopo aver effettuato un vasto esperimento su un gruppo di roditori in laboratorio.

Il team di ricerca ha somministrato ad un gruppo di cavie di sesso maschile una dieta composta dal 10% di pomodori in polvere per 35 settimane, esponendoli poi ai dannosi effetti dei raggi ultravioletti, che si trovano nella luce del sole.

In generale, per i roditori che avevano consumato il concentrato di pomodoro essiccato vi è stato un calo del 50% delle probabilità di sviluppare la malattia rispetto al gruppo a cui non era stato somministrato.

Secondo l’autrice dello studio Jessica Cooperstone, questi risultati sono dettati dall’ampia presenza di carotenoidi nella verdura, un composto pigmentante che dona ai pomodori il loro vivace colore rosso. Lo stesso pigmento sarebbe in grado dunque di proteggerci dai raggi UV.

«Il licopene, il principale carotenoide nei pomodori, si è rivelato il più efficace tra gli antiossidanti di questi pigmenti», ha dichiarato la dottoressa.

«Tuttavia, comparando il licopene somministrato attraverso il cibo intero (un pomodoro) o un supplemento sintetizzato, il primo si dimostra più efficace nella prevenzione degli arrossamenti dovuti all’esposizione ai raggi ultravioletti, e per questo pensiamo che vi siano altri composti molto importanti nella verdura».

Sebbene non vi sia una netta differenza nella prevenzione del cancro tra gli esemplari maschi e femmine, pare che l’esposizione ai raggi UV causi ai maschi di sviluppare tumori più grandi, più numerosi e più aggressivi.

A questo proposito la collega della Cooperston, Tatiana Oberyszyn, aggiunge:

«Questo studio ci fa capire che dobbiamo considerare il sesso delle cavie nel momento in cui esploriamo diverse strategie preventive. Quello che funziona negli uomini non deve necessariamente funzionare per le donne. E viceversa».

La ricerca è stata pubblicata nella rivista Scientific Reports.

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