Digitale & Lifestyle Quanti pensieri facciamo in un giorno?

CoverMedia

10.8.2020 - 16:10

Portrait of woman with curly hair looking sideways

When: 21 Feb 2018
Credit: Steve Brookland/Westend61/Cover Images
Portrait of woman with curly hair looking sideways When: 21 Feb 2018 Credit: Steve Brookland/Westend61/Cover Images
Source: Steve Brookland/Westend61/Cover

Rispondono gli scienziati canadesi: più di 6.000.

Sono oltre 6.000 i pensieri che ogni giorno ci balenano per la testa. Letteralmente.

Lo dicono gli esperti di neuroscienze cognitive del Canada Research, dopo aver scoperto un nuovo metodo in grado di determinare l’inizio e la fine di un pensiero.

Identificando questo momento cruciale, che i ricercatori hanno definito come una «scia di pensiero», il team è stato in grado di calcolare esattamente quanti pensieri facciamo al giorno: straordinariamente sono in media 6.200.

«Abbiamo fatto questa scoperta importante dopo aver abbandonato l’idea di cercare di capire quali fossero i pensieri delle persone», ha spiegato dottor Poppenk, a capo del dipartimento di neuroscienze cognitive del Canada Research.

«Piuttosto, ci siamo concentrati sul momento in cui i pensieri andavano oltre. I nostri metodi ci aiutano ad identificare quando una persona sta pensando a qualcosa di nuovo, a prescindere da quale sia il contenuto del pensiero. Si può dire che abbiamo trascurato il vocabolario al fine di capire la punteggiatura del linguaggio della mente».

Quando una persona finisce un pensiero e ne inizia un altro, si crea una nuova «scia di pensiero», che i ricercatori sono in grado di rilevare con i loro metodi innovativi.

Lo studio ha coinvolto 184 persone che guardavano vari film, con pause di circa 20 secondi. Mentre i film venivano proiettati, i ricercatori hanno monitorato l’attività del cervello facendo attenzione ai cambiamenti nel flusso sanguigno.

«La transizione dei pensieri è da sempre qualcosa di inafferrabile nella storia della ricerca sul pensiero, che spesso si è affidata alla descrizione dei propri pensieri da parte di volontari, ma questo metodo è notoriamente inaffidabile», ha aggiunto dottor Poppenk. «Essere in grado di misurare l’inizio di un nuovo pensiero ci permette di sbirciare all’interno della “scatola nera” della mente a riposo, per esplorare il ritmo e il passo dei pensieri quando una persona sta fantasticando sulla cena o pensando a cose sue personali».

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica Nature Communications.

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