Digitale & Lifestyle Sterilità: un problema di zinco

CoverMedia

4.5.2018 - 16:10

Source: Covermedia

Secondo una nuova ricerca, circa l’80% delle donne in America hanno un deficit di questo importantissimo elemento.

Un deficit di zinco può causare più problemi di quanto immaginiamo. In particolare, secondo un team di ricerca della Pennsylvania State University, negli USA, questo elemento chimico sarebbe fondamentale per mantenere alto il livello di fertilità nelle donne.

Un basso livello di zinco, infatti, è strettamente associato ad un mancato sviluppo degli ovuli nelle fasi di formazione iniziale, quando gli ovociti (ovuli immaturi) si dividono e possono essere fertilizzati.

«Ci sono sempre più prove secondo cui lo zinco è un fattore chiave nello sviluppo dell’ovocita», ha dichiarato il professore James Hester, leader dello studio. «La nostra ricerca indica che lo zinco gioca un ruolo cruciale nella crescita dell’ovocita durante il suo sviluppo iniziale e prima della divisione».

Il team del dottor Hester ha esaminato gli effetti dello zinco sui follicoli cosiddetti preantrali – ad approssimativamente 90 giorni dall’ovulazione – in un gruppo di ratti.

La maturazione dei follicoli è avvenuta in due ambienti di coltura cellulare separati: uno ricco di zinco, e l’altro con un grosso deficit del prezioso metallo. Alla fine dell’esperimento, i ricercatori hanno osservato un danneggiamento nella crescita delle cellule nel secondo gruppo, dove conseguentemente gli ovuli erano più piccoli nelle prime fasi del loro sviluppo.

Il deficit di zinco ha influenzato negativamente anche l’abilità delle cellule di dividersi regolarmente, anche dopo che il minerale è stato aggiunto all’ambiente di coltura.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), circa il 17% dell’intera popolazione globale possiede un deficit di zinco a causa di un’alimentazione «incompleta». Questo può portare a gravi malattie come la sindrome dell'intestino irritabile e il morbo di Crohn (enterite regionale).

Sono buone fonti di zinco tutti i semi oleosi, i legumi e cereali integrali. In particolare i semi di zucca, i semi di girasole, le mandorle, gli anacardi, i fagioli, i ceci e le lenticchie.

Tornare alla home page