Digitale & Lifestyle Succhi di frutta: cresce il rischio di tumori

CoverMedia

18.7.2019 - 16:10

Orange juice in a glass on rustic wood.

When: 25 Oct 2016
Orange juice in a glass on rustic wood. When: 25 Oct 2016
Source: Covermedia

Limitare il consumo di bevande zuccherate riduce le probabilità di sviluppare vari tipi di cancro.

Se pensiamo che i succhi di frutta non rechino alcun danno al nostro organismo, è tempo di aggiornare le nostre conoscenze.

Negli ultimi decenni, infatti, il consumo di succhi confezionati ed altre bevande zuccherate è nettamente aumentato a livello globale: gli scienziati da sempre lo associano ad un aumento del rischio di malattie legate al peso come l’obesità e il diabete, ma non solo. Un consumo eccessivo di zuccheri è legato anche alla probabilità di sviluppare alcuni tumori.

Un gruppo di ricercatori francesi ha esplorato questa associazione analizzando vari tipi di bibite, tra cui i succhi confezionati, i succhi con il 100% di frutta, e le bibite zuccherate artificialmente, rilevando un rischio più alti di tumori quali al seno, alla prostata e all’intestino.

Il team di ricerca si è servito dei dati relativi a 101mila adulti in salute di un'età media di 42 anni. Secondo i risultati, un aumento giornaliero di 100ml di una bevanda zuccherata, sia artificialmente che non, era associato ad un incremento del rischio di sviluppare la malattia del 18%, con un picco al 22% per il tumore al seno.

«I nostri risultati supportano l’importanza preesistente delle raccomandazioni nutrizionali, secondo cui è bene limitare il consumo di bevande zuccherate, inclusi i drink al 100% di frutta», scrivono i ricercatori nell’articolo sulla ricerca. «Sono necessarie anche delle normative e dei limiti nelle strategie di marketing che potrebbero potenzialmente contribuire alla riduzione dei casi di cancro».

Gli esperti sono convinti che lo zucchero presente nei succhi di frutta sia associato allo sviluppo del cancro per via del suo impatto negativo sui marcatori dell’infiammazione, sul livello di glucosio nel sangue e sul grasso viscerale (addominale).

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica The BMJ.

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