Digitale & LifestyleSupplementi per il cervello: soldi sprecati
CoverMedia
8.7.2019 - 16:10
La vendita degli integratori alimentari è duplicata tra il 2006 e il 2015.
Tanti di noi si affidano ad una varietà di supplementi alimentari per integrare alcune sostanze nutritive essenziali, o sopperire a carenze di minerali e/o vitamine. Ma secondo gli scienziati, si tratta di una spesa economica del tutto inutile.
A sostenerlo sono i ricercatori del Global Council on Brain Health, a seguito dell’analisi di una varietà di supplementi tra cui vitamine del gruppo B, acidi grassi Omega-3, vitamina D, caffeina, co-enzima Q10 e la pianta ginkgo biloba.
«Il problema con queste pillole è che sono pubblicizzate come se davvero esistessero prove della loro efficacia», ha dichiarato la professoressa di psicologia clinica Linda Clare, dell’Università di Exeter, Regno Unito.
Eppure, anche se non vi sono prove scientifiche, la vendita degli integratori è in costante aumento da qualche anno a questa parte. Solo tra il 2006 e il 2015 sono stati spesi quasi 570 milioni di euro in queste supplementi. Statisticamente, un quarto degli adulti negli USA li prende regolarmente nel tentativo di mantenere alta la salute del cervello.
«Non esiste nessuna prova convincente che i supplementi alimentari facciano bene alla salute del cervello negli adulti più anziani», ribadiscono i ricercatori. «I supplementi non sono risultati benefici per la prevenzione della demenza, né per trattare o curare l’Alzheimer o altre malattie neurodegenerative».
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